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Due trofei, la Champions e i dubbi sulle alternative: Pirlo si gioca il futuro alla Juve

Il tecnico bianconero crede ancora nella possibilità di restare in panchina la prossima stagione

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Mettiamola così: per il suo compleanno Andrea Pirlo si è fatto un bel regalo. un altro trofeo, il secondo da allenatore. Ma con la Coppa Italia si è guadagnato anche un buon argomento da mettere sul tavolo della discussione: "Io mi riconfermerei alla Juve" ha detto a caldo e a fargli da scudo in questa legittima richiesta c'è anche la Supercoppa conquistata qualche mese fa contro il Napoli. Insomma dalla sua ha due trofei, non male per un'esordiente. Certo, non bastano per coprire il fallimento in Champions (perché uscire con il Porto agli ottavi è un fallimento tout court) né tantomeno per alleviare le pene di un campionato finito alla straripante Inter dell'ex Conte. Ma se domenica venisse centrato almeno l'obiettivo minimo della Champions... Sì, ora c'è quest'ultimo step: non dipende tuttavia Pirlo, il destino europeo è nelle mani di altri perché se Napoli e Milan faranno la loro parte anche un successo con il Bologna non varrebbe altro che l'Europa League. Di mezzo, dunque, ancora l'Atalanta che affronta proprio i rossoneri...

Ma forse è tardi. O forse invece no. In aiuto di Pirlo potrebbe esserci non solo la Champions ma anche l'assenza di alternative convincenti. Un gioco al ribasso? Non necessariamente. In primis perché l'attuale tecnico della Juve, vicinissimo all'esonero solo due settimane fa, ha comunque recuperato forza e credibilità con le vittorie contro Inter e Atalanta (dimostrando che il gruppo squadra è con lui) e poi perché cambiare tanto per cambiare non è una soluzione che in casa bianconera (da Agnelli a Elkann) contemplano.

Se Allegri avesse dato il suo ok sarebbe già tutto fatto e deciso, ma così non è stato. I dubbi sul futuro e la tentazione Real hanno frenato il ritorno del tecnico livornese, così come l'esorbitante richiesta economica ha invece raffreddato i contatti con Zidane. Entrambe le soluzioni sono dunque in stand-by. Le alternative restano: c'è Gattuso, si è parlato di Mihajlovic, persino Simone Inzaghi è tornato a fare capolino ma nulla è stato deciso. Alternative, appunto. E Pirlo, ora, prepara l'ultimo step perché possa diventare un trampolino sul futuro. Difficile, anzi difficilissimo. Ma non impossibile.

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