Il Consiglio comunale ha approvato la vendita ai club: inaugurato nel settembre 1926, l'impianto ha ospitato eventi calcistici ma non solo
Il tempo di festeggiare il centenario, la prima pietra fu posata l'1 agosto 1925, e lo stadio di San Siro "Giuseppe Meazza" si avvia ad entrare nell'album dei ricordi. Ma non basterà una enciclopedia per tenere memoria di tutti gli eventi che ha ospitato e di cui è stato testimone, cambiando aspetto e dimensioni per adeguarsi alle nuove esigenze ma rimanendo per sempre nella mente e nel cuore di chi via ha giocato o vi si è esibito e dei milioni di persone che l'hanno reso vivo, di settimana in settimana, di anno in anno.
Il testimone di un secolo di sport e spettacolo venne costruito in nemmeno un anno, per volontà dell'allora presidente del Milan, Piero Pirelli, che voleva un palcoscenico unico per la squadra rossonera. Composto da quattro tribune rettilinee, una in parte coperta, aveva una capienza di circa 35mila spettatori e ospitò la prima partita ufficiale, Milan-Sampierdarena, il 3 ottobre 1926, anche se l'inaugurazione c'era stata un mese prima con una amichevole tra i rossoneri e l'Inter, il primo degli innumerevoli derby della Madonnina che hanno fatto la storia del calcio italiano.
Nemmeno dieci anni più tardi, dopo aver ospitato alcune partite dei Mondiali del 1934, fu acquisito dal Comune di Milano, che decise di ampliarne la struttura con la realizzazione di quattro curve di raccordo tra le tribune. In tal modo, la capienza salì a 55mila spettatori, fatto che risultò tanto più utile nel Dopoguerra, quando con la stagione 1947/1948 anche l'Inter cominciò a giocare a San Siro. In vent'anni dall'inaugurazione, lo stadio aveva già visto le prodezze di decine e decine di campioni, primo tra tutti quel Giuseppe Meazza al quale nel 1979 fu intitolato l'impianto. Ma l'elenco dei fuoriclasse che hanno calcato quel prato è quasi infinito, arricchendosi in modo particolare dagli Anni '60, quando le squadre milanesi entrarono nell'élite del calcio mondiale, facendo meritare a San Siro il titolo di "Scala del calcio" dove tutti i più forti di ogni tempo hanno giocato.
Di pari passo, la location cominciò a diventare ambita per altri grandi eventi. In oltre 53mila, nel settembre del 1960, riempirono le tribune per assistere al match valido per il titolo mondiale dei Welter junior tra Duilio Loi e Carlos Ortiz, anche se le grandi affluenze extracalcistiche cominciarono negli Anni '80, con megaconcerti di artisti italiani e stranieri, basti citare come incipit quelli straordinari di Bob Marley ed Edoardo Bennato dell'estate del 1980.
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San Siro crebbe poi ancora grazie ai Mondiali del 1990, per il quale si decise di realizzare un terzo anello, sostenuto da undici torri cilindriche, e una copertura di tutti i posti a sedere, diventati a quel punto ben 85.700. Linee moderne, colori e capienza hanno reso ancor più iconico l'impianto, anche se non sono mancati problemi, come quello della sofferenza del manto erboso, frutto dell'uso intensivo e del microclima meno favorevole alla crescita vegetativa.
Il record di capienza ha resistito fino al 2008, quando la riqualificazione per adeguare la struttura agli standard Uefa ridusse i posti a 80mila. Ma un anno dopo furono anche di più quelli occupati, dati alla mano, per assistere al match di rugby tra Italia e i mitici All Blacks, a conferma della magneticità dello stadio milanese. Da allora, diversi altri interventi minori sono seguiti per inseguire sempre nuove richieste e risolvere criticità, in una rincorsa che sembra aver trovato la sua definitiva conclusione. L'Olimpiade invernale 2026, con la cerimonia inaugurale del 6 febbraio, farà idealmente calare il sipario.