"Con lo Young Boys gara da vincere"

Il tecnico bianconero presenta la sfida di Champions contro gli elvetici: "Chiellini e Cancelo riposano. Gioca Barzagli"

  • A
  • A
  • A

Dopo la vittoriacontro il Valencia, la Juventus si rituffa in Champions . All'Allianz Stadium arriva lo Young Boys, sulla carta la Cenerentola del girone. "E' una partita da vincere per non vanificare quanto fatto in Spagna - ha spiegato Allegri - Le partite vanno vinte e giocate. Bisogna avere rispetto dello Young Boys". Sulla formazione: "Chiellini non gioca, Cancelo deve recuperare. Gioca Barzagli, Khedira forse a partita in corso".

Un commento sull'addio di Marotta...
"E' ancora una notizia fresca. Quando si rompe un rapporto umano e professionale è normale ci sia grande dispiacere. C'è un momento di assestamento, la partita di domani è da vincere e non bisogna vanificare quanto fatto in Spagna".

Khedira tra i convocati, giocherà?
"Dall'inizio no, potrà far parte della partota. Il programma era di portarlo a Udine, se domani potesse giocare mezz'ora è positivo. Mancano ancora due partite prima della fine di questo mini ciclo e voglio arrivare a bottino pieno".

Quali insidie dal punto di vista tecnico-tattico?
"Le partite vanno vinte e giocate. Bisogna avere rispetto dello Young Boys, vincono da tante partite. Hanno un ottimo allenatore, sono bravi sulle palle lunghe e hanno fisicità. Se la prendiamo come non dobbiamo sarà complicato. Facciamo un passo in avanti su noi stessi. Gli ultimi 20' non ci sono piaciuti. Abbiamo smesso di correre e smarcarci, abbiamo concesso al Napoli quello che non dovevamo concedere. Domani dobbiamo andare a 6 punti".

Quanto è curioso di vedere la Juve senza Ronaldo?
"L'ho già vista in 10 dal 25' contro il Valencia. Ronaldo ha giocato tante partite e sabato con gran intensità, facendo la sua migliore partita qui, quindi ha anche bisogno di riposare".

Qualche indicazione di formazione.
"Chiellini non gioca, Barzagli è qui con me e scenderà in campo, è un ottimo vecchietto. Cancelo potrei farlo riposare. Emre Can? Ho un dubbio, dipende se giochiamo con due mediani e tre dietro, o due dietro e tre mediani. Davanti saranno in due, Mandzukic e Dybala, anche se Kean sta molto bene. Bernardeschi? Può giocare esterno, mezz'ala e trequartista. E può non giocare"

Cosa ti ha insegnato la tua esperienza in partite come queste, che sulla carta sono più semplici?
"Non ci vuole solo l'esperienza. Chiaro a tutti che è la seconda partita del girone di Champions e sarà importantissimo per noi vincere domani per continuare a stare a punteggio pieno. È una partita insidiosa, difficile, perché in Champions tutte le partite sono difficili. E non è una banalità perché le squadre arrivano tutte con grande entusiasmo".

Sabato c'è stata questa ovazione dello Stadium, cosa hai provato? Ti fa piacere che Allegri ti chiami professore?
"Grande piacere perché raramente mi è capitato di uscire in mezzo a questi applausi. Ci ho messo un po' di più a uscire perché me li sono goduti e il mister mi ha chiesto "Che è un addio?". Me li sono goduti, ma penso sempre a dare il massimo per la squadra".

L'ultima partita che avete giocato qui in Champions è stata la sconfitta con il Real Madrid, da dove si riparte? E che percorso vedi?
"Si riparte da un'annata nuova, diversa, con grandi motivazioni e la voglia di arrivare fino in fondo e questo è lo spirito e la voglia che abbiamo di affrontare questa competizione. L'idea è quella di pensare a domani per fare una grande prestazione e fare i tre punti".

Come ti stai preparando, cosa è cambiato per te negli ultimi periodi? Quando vieni scelto come prepari le partite? Ti stai gestendo di più?
"Chiaramente in questi anni qualcosa è cambiato per forza, fa parte della carriera di un calciatore. Sono sicuramente migliorato a livello fisico, sono più allenato di un po' di anni fa. Chiaramente non ho più la resistenza di due anni fa, ma cerco sempre di allenarmi con i miei compagni se poi ho bisogno di qualcosa di diverso ci adattiamo".

Un commento sull'addio di Marotta?
"Personalmente mi dispiace perché reputo il direttore un grande manager. Mi ha portato alla Juve in un periodo non facile della mia carriera e da lì sono partiti grandi successi. Anche a livello umano è difficile trovare dirigenti di questo genere con cui riesci a parlare tranquillamente e sanno cosa vuol dire il rapporto tra due professionisti. Mi dispiacerà molto, gli faccio un grande in bocca al lupo".

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti