Il tecnico alla seconda finale di Champions in tre anni: solo Herrera con tre ha fatto meglio
Dimarco lo trascina davanti alla curva e lui si lascia convincere a saltare con i tifosi. Poi si lascia andare a un'esultanza liberatoria dopo 120' di tensione pura, di inferno e ritorno. Simone Inzaghi risponde agli applausi del pubblico di San Siro ma poi indica subito i giocatori. Perché il tecnico nerazzurro, che ha guidato la squadra alla seconda finale di Champions League in tre anni e sta riscrivendo la storia del club - solo Helenio Herrera (tre) ha raggiunto più finali in Champions League/Coppa dei Campioni e dal suo arrivo nella stagione 2021/22 l'Inter è una delle due squadre, insieme al Real Madrid, ad aver raggiunto più volte la finale di Champions League (entrambe due in quattro stagioni) - vuole lasciare i meriti ai suoi ragazzi.
"Sono orgoglioso di essere il loro allenatore, mi hanno dato tutto quello che avevano - ha detto Inzaghi a fine partita - Quando ho detto che da 24esimi siamo arrivati nelle prime posizioni del ranking non era per prendermi i meriti ma per sottolineare i meriti di questi giocatori". Un pensiero per tutti, sempre: titolari e non. Inzaghi dà a ognuno di loro lo stesso peso: "Penso a De Vrij, è entrato e ha respinto ogni singolo pallone. De Vrij giocherebbe in ogni squadra d'Europa, si allena sempre al massimo, ha giocato 13 minuti ed è stato determinante", ha detto ancora il tecnico nerazzurro nel dopo gara dell'incredibile 4-3 al Barcellona che porta l'Inter a Monaco di Baviera il 31 maggio. "Il mister è il nostro capo, ci indica la via e lo fa sempre bene - è l'attestato di stima di Dimarco nei confronti del suo allenatore - Anche nei momenti di difficoltà sa spezzare la tensione con qualche battuta- Questa è la sua grande forza". Inzaghi ha portato l'Inter in finale eliminando le più forti: prima il Bayern Monaco nei quarti e poi il Barcellona in semifinale. Una sola sconfitta in 14 partite, quella arrivata per mano del Bayer Leverkusen. "In tanti non ci pronosticavano qui...". Inzaghi si toglie qualche sassolino dalla scarpa e guarda avanti: tra 24 giorni c'è un importante appuntamento con la storia.