Il Barcellona ridefinisce il concetto di remuntada: ma ora resta un tabù pesante da sfatare

Non è la prima impresa dei blaugrana: ma dopo le grandi rimonte non ha mai vinto la Champions

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Remuntada: una parola entrata comunemente nello slang calcistico italiano sette anni fa. Solo che allora divenne sinonimo di impresa fallita. S, perché il Barcellona (sempre il Barcellona!) allora non rimontò nulla e in finale di Champions ci finì l'Inter di Mourinho. Era la primavera del 2010, l'alba del Triplete nerazzurro. Ma da allora, ad ogni giro di Champions o altro, ecco che quella parola - a volte abusata - ritorna. Ma mai con la forza, la prepotenza, il vigore di oggi. Eppure la storia del calcio è piena di rimonte. Grandi, grandissime rimonte: da ieri sera, tuttavia, dopo la folle notte catalana, dopo il 6-1 dei blaugrana al Psg, tutte un pochino più piccole.

Ma gli almanacchi, si diceva, sono pieni di imprese, di ribaltoni, di remuntade appunto. Un anno fa, per esempio, fu protagonista il Liverpool, capace di ribaltare la situazione contro il Borussia Dortmund, da 3-1 a 4-3, negli ultimi venti minuti di gioco con il gol vittoria siglato al 91', e conquistare così l'accesso alle semifinali di Europa League. Una rimonta quella di Anfield che, protagonisti i Reds, fa tornare alla memoria subito, soprattutto per i tifosi rossoneri, la serata da incubo del Milan a Istanbul nella finalissima Champions del 2005. Dopo i primi 45' stradominati con la squadra guidata da Carlo Ancelotti in vantaggio 3-0 e con la Coppa praticamente già in tasca, nella ripresa accade l'incredibile. Il gol di Maldini e la doppietta di Crespo vengono pareggiati in soli sette minuti da Gerrard, Smicer e Xabi Alonso. I 90' regolamentari si chiudono 3-3 e ai supplementari Shevchenko si divora il gol del 4-3. Ai rigori vincono i Reds di Rafa Benitez che alzano la coppa.

Fra le imprese compiute in finale, da ricordare c'è anche quella del Manchester United sul Bayern Monaco, sempre al Camp Nou, il 26 maggio del '99, quando la squadra di Sir Alex Ferguson conquistò la Champions League battendo il Bayern di Hitzfeld. Dopo essere andati sotto di un gol con Basler, a tempo ormai scaduto i Red Devils ribaltarono il risultato con Sheringham al 90' e Solskjaer al 91' per un'altra vittoria in rimonta davvero pazzesca.

Ma, libri di storia alla mano, il Barcellona ieri sera ha quasi sminuito un'altra grande rimonta spagnola in Champions, quella compiuta dal Deportivo La Coruna nel 2004, ahimé contro un'italiana, il Milan. I rossoneri, campioni in carica dopo la notte di Manchester del maggio 2003, si erano presentati al Riazor dopo il 4-1 dell'andata: il Depor si rialzò con un 4-0 che aprì ai galiziani le porte della semifinale e spinse il tecnico Irureta sul Cammino di Santiago, giusto per tener fede alla promessa fatta alla vigilia.

Ma, per tornare ai blaugrana, il nome del Barcellona c'era già nell'elenco delle grandi rimonte della storia della Champions, come quando nel 2000 avevano ribaltato nei quarti un 3-1 subito dal Chelsea di Vialli con un 5-1 al supplementare nel ritorno, o ancora come quando nel 2013 aveva reagito al 2-0 di San Siro battendo il Milan 4-0 nel ritorno in Catalogna.

Tutto bene, dunque, per gli uomini di Luis Enrique? Non tanto, viste sempre le statistiche. Perché? Perché la storia dice che quando hanno compiuto una remuntada non sono poi riusciti ad alzare il trofeo. Sia nel 2000 che nel 2013, infatti, il Barcellona si è fermato in semifinale. Altro dato da smentire, altra impresa da compiere. Dopo quello che abbiamo visto ieri sera tutto è veramente possibile.

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