Champions, Klopp avvisa la Roma: "Non siamo il Chelsea o il Barcellona"

Il tecnico del Liverpool e la rimonta giallorossa: "Siamo qui per raggiungere un grande obiettivo"

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C'è il ricordo vivo della rimonta sul Barcellona e una sensazione palpabile che la Roma si senta in grado di farlo ancora. E poi ci sono il Liverpool e Klopp. Già pronti, molto attenti, determinati. Non è un caso, quindi, che il tecnico tedesco dei Reds chiarisca subito che "non aspetteremo nello spogliatoio, noi non siamo né il Chelsea né il Barcellona". Come a dire: ma quale rimonta, noi in campo ci saremo eccome. Già, perché, spiega Klopp "c'è una partita di calcio da giocare. Quello che vogliamo è giocare con una grande posta in gioco e per grandi cose. E' per questo che siamo qui".

E non importa se c'è un passato che ritorna e non si dimentica mai: "La storia del Liverpool a Roma è fantastica - dice il tecnico tedesco -, ma nessuno di noi pensa che aiuti molto il fatto che i nostri nonni abbiano vinto qui. È solo una partita in un grande stadio, in una città meravigliosa e contro un avversario molto forte. La storia non si crea perché qualcuno lo ha detto prima...".

Il punto è sempre quella piccola ansia di rimonta (subita) che non se ne va: "Tutti ci dicono che è abbastanza difficile e anche che è possibile. Nessuno aveva detto al Barcellona che era possibile batterli 3-0 o 4-0, perché nessuno poteva immaginare che sarebbe successo. Se era necessario un avvertimento - e non ho bisogno di un avvertimento - l'avvertimento è questo". E ancora: "Noi non siamo il Chelsea e nemmeno il Barcellona: abbiamo vinto 2 volte in casa 7-0. Dobbiamo essere pronti domani. Se domani la Roma riuscirà poi a fare 3 gol sarà stata brava. Non credo che noi siamo in una situazione difficile. La Roma non ha subito gol in Champions League ma noi non abbiamo mai perso. Vedremo domani chi avrà ragione in questo duello. Tutto si deciderà domani".

Già, ma Klopp come spiega la rimonta della Roma con il Barcellona?
"La Roma si è fatta trovare più pronta del Barcellona - dice Klopp -. Loro forse hanno commesso l'errore di pensare che la sfida fosse già decisa. Nessuno se lo aspettava ma è successo. Io non avevo bisogno di moniti ma questo risultato mi ha fatto ancora di più alzare l'attenzione. Può essere una gara simile a quella di Manchester con il City? Sono partite da cui imparare ma questa è la natura del calcio, può cambiare in un attimo. Contro di noi però è difficile giocare. NOn esiste una strategia perfette ma puoi lavorare per aumentare le tue possibilità ed è quello che faremo scendendo in campo. L'importante è che scendiamo in campo con la volontà di vincere, sapendo che c'è anche il rischio di perdere. Dobbiamo sfruttare noi eventuali errori ma saranno loro a dover correre dei rischi. È un po' quello che è successo all'andata, è stata una gara con tante occasioni. All'andata avremmo potuto segnare anche 7 gol, con tutto il rispetto. Loro sono stati pericolosi all'inizio con Kolarov ma anche noi avremmo potuto segnare prima. Domani dovremo fare la nostra partita".

Non poteva ovviamente mancare una domanda sulla crescita incredibile di Salah...
"È maturato e ha acquistato grande fiducia. Ha giocato con Chelsea, Fiorentina e Roma, tappe importanti in qui è cresciuto. Io non gli ho insegnato niente. Lui ha fatto le sue esperienze anche passando momento difficili lasciando l'Egitto con le responsabilità di un intero paese. Lui qui è felice e ha tanti compagni che lo aiutano a fare gol".

Infine la questione violenza e la maglia dedicata dai giocatori della Roma a Sean Cox, il povero tifoso del Liverpool ridotto in fin di vita dagli ultras giallorossi...
La maglia? Fantastico, un grande gesto. Così come ho apprezzato il gesto della Roma di rendere omaggio alle vittime di Hillsbourgh. Anche all'andata non c'è mai stato nessun momento di tensione nemmeno sul 5-0. Noi siamo soddisfatti di questo atteggiamento, in campo siamo professionisti. La violenza di Liverpool? Francamente tutti abbiamo la stessa opinione in merito a questi episodi. È solo una partita di calcio, tutto che succede fuori dal campo non dovrebbe interessarci. Dopo quello che è successo noi dobbiamo far sentire il nostro sostegno alla famiglia di Sean. Spero che domani tutti capiscono che tutti debbano godersi questa fantastica città e una bella partita di calcio".

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