Tutto, manco a dirlo, nasce dal possibile aumento dei ricavi che si verificherebbe nel caso in cui le partite di Champions venissero giocate nel weekend. Il sabato e la domenica, infatti, molte più persone hanno la possibilità di sistemarsi davanti alla televisione e in tal caso verrebbe "sacrificato" il campionato nazionale. Per intenderci: i club italiani impegnati in Europa, ad esempio, giocherebbero le gare di Serie A a metà settimana e lo stesso accadrebbe in tutto il Vecchio Continente.

La seconda novità riguarderebbe invece il numero dei gironi, visto che la Champions rimarrebbe a 32 squadre: l'idea è quella di dividere i club in quattro gironi da otto squadre ciascuno, in modo che possa aumentare il numero di match della fase a gruppi. Dalle sei partite attuali si passerebbe infatti a 14, con conseguenti incassi moltiplicati un po' per tutti.

La Uefa, attraverso un comunicato, ha smentito categoricamente. "La Uefa e il suo presidente mai hanno discusso sulla possibilità di giocare le partite di Champions League nel fine settimana - si legge - Le informazioni dei media che sostengono il contrario sono totalmente infondate. Sarebbe auspicabile che alcuni mezzi di comunicazione verificassero la veridicità di queste informazioni prima di pubblicare le notizie".