VERSO CITY-REAL

Real Madrid, Ancelotti: "Vicini a un obiettivo importante"

Il tecnico dei Blancos alla vigilia della semifinale di ritorno di Champions League contro il Manchester City: "Rigori? Non ci penso, penso solo a vincere la partita"

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Carlo Ancelotti è pronto a giocarsi l'accesso all'ennesima finale di Champions League della sua leggendaria carriera: "Il piano è il solito, cercare di tirare fuori il meglio dai miei giocatori sia a livello individuale sia a livello collettivo - le parole del tecnico del Real Madrid alla vigilia della semifinale di ritorno col Manchester City -. Penso che si possa fare meglio rispetto all'andata. Rivedendo la partita ho visto dove possiamo migliorare e ci proveremo". Le motivazioni non mancano: "Questo è il mio quarto anno in questo club, io mi diverto e mi godo ogni giorno. Quest'anno siamo molto vicini a raggiungere qualcosa di importante, siamo entusiasti e molto motivati. Pur sapendo che sarà molto difficile, le difficoltà ci aiutano a essere migliori".

Dopo l'1-1 del Bernabeu non è da escludere che per sancire un vincitore siano necessari i calci di rigore: "Non ci penso, ma se dovessimo arrivarci la realtà è che non puoi allenarti molto, anche perché l'atmosfera allo stadio non sarà mai quella di un allenamento. Noi comunque stiamo pensando a vincere la partita".

Nonostante una gara opaca all'andata, il pericolo numero uno resta Erling Haaland: "Il City ha avuto difficoltà a recuperare la palla quando abbiamo giocato da dietro, per questo cercheremo di avere noi la palla per correre meno rischi. Quando prepariamo una partita comunque non valutiamo solo un giocatore: bisogna pianificare bene tutto il gioco sotto l'aspetto difensivo. Infatti, abbiamo pensato che se il City dovesse segnare, meglio che lo faccia presto...".

Per i giocatori nessun discorso motivazionale già preparato: "Non so di cosa parlerò. Dico sempre quello che mi viene fuori al momento. Il coraggio e la personalità sono una componente molto importante e a volte se mancano alcuni giocatori non sono in grado di dimostrare le loro qualità. Io voglio una squadra capace di leggere bene le situazioni di gioco, perché avremo momenti in cui soffriremo".

Nonostante la grande esperienza, le emozioni a Carletto non mancano: "Sono molto calmo, ma anche emozionato e fiducioso. So già che domani avrò brutte sensazioni: che Haaland segnerà, che De Bruyne farà un gol da fuori... Io dovrò pensare ai dribbling di Vini e ai gol di Karim. Arrivare qui non è facile e ci divertiremo".

Militao rientra dalla squalifica, ma Ancelotti non si sbilancia: "In difesa possono giocare lui, Alaba, Rudiger... Io ho le idee chiare, ma se vinciamo avrò avuto ragione, se perdiamo avrò avuto torto. Abbiamo un'ottima squadra e siamo al meglio della condizione. È una partita che avevamo in mente da molto, molto tempo".

Infine una riflessione sul Dna europeo del Real: "Non è facile da spiegare, ma credo che la Champions League sia speciale già da quelle prime cinque Coppe dei Campioni (1956-1960, ndr). Per tutti, per i giocatori e per gli addetti ai lavori, questa coppa è molto importante. La cosa davvero importante è che il club abbia mantenuto in vita la memoria di Di Stéfano, Gento e Amancio (tre campioni d'Europa col Real venuti a mancare negli ultimi anni, ndr)".

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