Rigore con il Var, Busacca: "Decisione finale dell'arbitro"

"Si tratta solo di un supporto tecnico, è sempre il direttore di gara a decidere"

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Il rigore fischiato da Viktor Kassai durante Atletico Nacional-Kashima Antlers è già passato alla storia, per il primo utilizzo del VAR. È stato l'assistant referee Danny Makkelie a segnalare via cuffia, dalla sua postazione nella sala video, al direttore di gara ungherese la presenza di un episodio "passibile di moviola". Il responsabile degli arbitri Fifa Busacca ha spiegato: "La decisione finale è stata presa esclusivamente dall'arbitro".

Dopo la segnalazione, quindi, Kassai si è recato a bordocampo per visionare l'episodio. Da quel momento la decisione è stata esclusivamente sua: ha valutato il contatto al replay è ha decretato il calcio di rigore.

Busacca, responsabile Fifa per gli arbitri, ha spiegato: "È stata la prima applicazione dal vivo del sistema Video Assistant Referees. È successo in una competizione Fifa ed è una novità per tutti. Specialmente il fatto di aver visto l'arbitro correre verso 'l'area replay' a
bordo campo, per consultare il video".

"Nell'azione della partita di oggi - continua lo svizzero - la comunicazione fra l'arbitro e l'assistente video è stata chiara, la tecnologia ha lavorato bene e la decisione finale è stata presa da Kassai, quindi dall'arbitro. È e sarà sempre così, perché il Video Assistant Referee è solo un supporto tecnico".

"Con i miei avevamo parlato della novità dell'uso del video e purtroppo oggi Berrio ha urtato accidentalmente un avversario, che è caduto a terra. Oggi siamo stati danneggiati dalla tecnologia però non me la sento di dire che abbiamo perso per questo". Al tecnico dell'Atletico Nacional Reinaldo Rueda, che parla in conferenza stampa al Suita City Stadium dopo il Ko contro gli Antlers giapponesi, non è piaciuto l'uso che ha fatto l'arbitro Kassai del 'Video Assistant Referee' ma non cerca scusanti. "Il risultato contrario ci ha reso le cose piu' difficili - spiega - perché ci ha resi precipitosi mentre invece la nostra caratteristica è sempre stata di cercare la porta avversaria in modo organizzato. Ma rimango convinto che sull'1-0, tecnologia, o no, avremmo potuto ribaltare l'andamento del match, viste le occasioni che abbiamo sprecato".

Non mancano quindi le polemiche. Perché come fatto notare da molti, la posizione di partenza di Daigo è oltre la linea difensiva colombiana. Era quindi in fuorigioco il giocatore che ha subito il fallo per il quale è stata usata la moviola? Sarebbe il colmo. Ma in effetti è così. La Fifa però è intervenuta immediatamente, con un lungo comunicato, spiegando anche il motivo per il quale Daigo non poteva essere considerato in fuorigioco. Lo si legge proprio sul sito della Federcalcio internazionale: "Il giocatore (Daigo) non è stato ritenuto in posizione di fuorigioco in quanto non sarebbe stato in grado di sfidare l'avversario per la palla". Era troppo lontano dal punto in cui è arrivata la palla, e quindi impossibilitato ad effettuare una giocata o ad avventarsi sul pallone. E perciò non era in offside. La Fifa ha spiegato con dovizia di particolari tutto l'accaduto:

L'arbitro Kassai è stato informato dal Video Assistant Referee Danny Makkelie. Prima di quello, l'assistente arbitro ha correttamente applicato la tecnica 'wait and see', 'aspetta e guarda' rispetto alla valutazione della posizione di fuorigioco o meno del giocatore che aveva subito il fallo. Così Kassai ha potuto valutare solo l'episodio del calcio di rigore, poi assegnato. Nel rispetto del protocollo della IFAB gli arbitri hanno la possibilità di confermare o cambiare una decisione anche semplicemente chiedendo a all'assistente o guardando le immagini di persona a bordocampo. "Ma il sentimento comune da parte di tutti i giocatori - ha spiegato il direttore tecnico IFAB David Elleray - è che preferiscano che sia sempre l'arbitro a recarsi di persona al video e a prendere la decisione.

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