Psg, Verratti re dei cartellini. In Francia: "Voto 2, incorreggibile". Raiola lo difende

Impietosa pagella dell'Equipe per il centrocampista italiano

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Ha fallito ancora. Non da solo, ovvio, e l'eliminazione del Psg non è certo arrivata solo per colpa sua, ci mancherebbe. Però ancora una volta Marco Verratti non ha inciso in maniera determinante nelle sorti della sua squadra. Al di là dell'espulsione che ha lasciato in 10 il Psg, ha dato ancora una volta un'impressione di incompiutezza, di una dimensione da grandissimo che, per il momento, non ha ancora. Intanto arriva la difesa del suo procuratore Mino Raiola: "Marco era uno dei migliori fino al momento dell'espulsione. Le proteste sono arrivate per frustrazione, ma anche Ronaldo ha protestato e non è stato cacciato".

Piccola premessa: l'anno scorso, all'andata contro il Barcellona, Verratti mise in scena una delle sue migliori prestazioni a livello europeo, dirigendo il Psg in un 4-0 storico. Una prestazione così non si è mai ripetuta. E tanti, tutti, hanno ancora negli occhi le ripetute umiliazioni patite in Spagna-Italia, quando Isco praticamente lo irrise. Sono i due estremi che raccontano quello di cui può essere capace Verratti e quello in cui può piombare.

La cartina tornasole di quanto lavoro debba ancora fare Marco Verratti per essere tra i migliori in Europa la si può trovare anche, ma non solo, spulciando proprio i dati relativi alle sanzioni disciplinari. Premessa: Verratti non è Pirlo, ha un modo di interpretare la partita differente (al di là delle differenze tecniche sulle quali non stiamo a sindacara). Ha una struttura fisica diversa ma anche un modo diverso di andare a caccia del pallone, di cercare il contrasto, di azzannare l'avversario. Una caratteristica, però, che spesso lo porta a passare il limite e che si unisce anche alla questione comportamentale: troppe proteste con i direttori di gara. L'ultima, fatale, contro il Real, con il secondo giallo per proteste e il conseguente rosso. Un atteggiamento in campo sicuramente da sistemare.

Analizzando i freddi dati, scopriamo che in 313 partite disputate con squadre di club (dati Transfermarkt) Marco Verratti ha rimediato la bellezza di 86 cartellini gialli, uno ogni 3,5 incontri. Ma, soprattutto, è stato espulso ben otto volte, di cui sette per doppia ammonizione. In Champions ha visto il rosso già in tre occasioni, in 44 presenze.

Si può fare un confronto con centrocampisti che hanno ricoperto o ricoprono lo stesso ruolo. Prendiamo Pirlo: 754 partite di club, 91 gialli e 3 rossi (2 diretti). O ancora, il caso limite, Iniesta: 655 partite di club, 60 ammonizioni e nessuna espulsione. Un esempio. Certo: Iniesta contrasta meno, ha un modo differente di coprire il campo, però il dato è lampante e indicativo. Un paio di altri confronti: Miralem Pjanic ha disputato 423 partite di club con 77 gialli e 3 rossi. In pratica meno gialli di Verratti pur avendo giocato 110 partite in più.

E come da previsione, la stampa francese non gli ha scontato nulla. L'Equipe, famosa per i suoi voti tranchant, gli ha dato 2 in pagella: "Discreto inizio di partita - si legge sulle colonne del quotidiano - È andato in ritmo e ha pesato nelle transizioni. Ma ha terminato la sua partita anzitempo per un'espulsione ridicola, dopo primo giallo preso altrettando stupidamente". Viene definito "incorreggibile". Insomma, una serata da dimenticare.

Non si è fatta attendere, però la replica di Mino Raiola, agente di Verratti. Una difesa e un contrattacco dell'agente, affidata a Gazzetta: "Le proteste erano per pura frustrazione di un giocatore che voleva fare il possibile per aiutare la squadra a qualificarsi. È stata una reazione di istinto e magari di orgoglio. In fondo, Ronaldo ha protestato varie volte in modo plateale, ma è stato graziato, anche quando ha tentato di dare un calcione a Dani Alves".

Raiola sottolinea anche la prestazione di Verratti: "Il rosso non può cancellare tutto. Fino a quel momento Verratti era uno dei protagonisti della partita. Come Areola".

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