Logo SportMediaset
In evidenza

Seguici anche su

SPAGNA

Liga: 3-1 all'Eibar e il Real resta in scia al Barcellona, l'Atletico pareggia a Bilbao

I Blancos ripartono con un tris firmato in 45' da Kroos, Ramos e Marcelo. Diego Costa risponde a Muniain, Simeone aggancia Real Sociedad e Getafe

15 Giu 2020 - 00:11
1 di 10

Nel 28esimo turno di Liga il Real Madrid batte 3-1 l'Eibar all'“Alfredo Di Stefano” e torna a -2 dal Barça. I Blancos passeggiano nel primo tempo e segnano con Kroos, Ramos e Marcelo. L'Eibar nella ripresa mette in crisi Zidane e accorcia con Bigas (60'), complice una papera di Courtois. Finiscono 1-1 Athletic Bilbao-Atletico Madrid e Real Sociedad-Osasuna: Diego Costa dedica un gol a Virginia Torrecilla, giocatrice rojiblanca recentemente operata di tumore, baschi quarti a +1 su Atletico e Getafe.

REAL MADRID-EIBAR 3-1
E chi l'ha detto che un attaccante deve segnare per forza? Karim Benzema ha dimostrato ancora il contrario. Primo tempo spaziale dell'attaccante, che riparte dai blocchi a suo modo, dopo un 2020 sottotono. Il francese entra in tutte le reti del Real. Sua l'iniziativa sulla sinistra che sbilancia la difesa dell'Eibar e mette in condizione Kroos di tirar fuori dal cilindro un destro chirurgico sotto la traversa: sono passati appena quattro minuti e i Blancos hanno già risposto al Barcellona. Chi deve dare risposte sul piano individuale è anche Hazard, una carta in più insperata per la corsa al titolo. L'ex Chelsea offre spunti, giocate e al 31' anche il secondo assist della sua travagliata stagione: ne approfitta capitan Ramos, che realizza a porta vuota il primo gol di piede su azione dopo quasi tre anni (l'ultimo arrivò il 13 settembre 2018 in Champions League). Dietro le quinte del 2-0, manco a dirlo, Benzema, autore del passaggio smarcante per il belga. Visionario, addirittura, il francese, quando al 37' libera Hazard trovando un pertugio che ha visto solo lui: il numero 7 entra in area e lascia esplodere un destro che viene respinto dal portiere Dmitrovic, Marcelo arriva per primo sul pallone e lo scaglia in rete di collo mancino, per poi inginocchiarsi a pugno chiuso, in segno di appoggio nella lotta contro il razzismo. Primo gol per il terzino sotto la nuova gestione-Zidane e la partita dell'“Alfredo Di Stefano” è già segnata.

Dmitrovic evita il poker poco prima dell'intervallo (sinistro di Rodrygo). Dall'altra parte, Courtois deve intervenire seriamente solo nella ripresa, prima di tutto per rimediare a un suo appoggio sbagliato che regala a Exposito la possibilità del 3-1. Il duello riprende pochi minuti dopo e stavolta la risposta del belga è da campione sul destro potente dirottato all'incrocio. L'Eibar non si arrende e mette alle corde la difesa del Real, che traballa sulla traversa di Enrique e poi cede sul destro di Exposito, deviato dalla schiena di Bigas (60'). Ma Courtois stavolta ce l'ha sulla coscienza, perdendo l'equilibrio e lasciandosi sfuggire il pallone.

Non deve essere contento Zidane, nonostante il vantaggio. Ci si mettono poi le uscite precauzionali di Ramos e Hazard (ghiaccio alla coscia per entrambi) a complicare quello che sembrava poter essere un allenamento un po' più sostenuto. Con il capitano fuori, la fascia va a Marcelo, che verso il 60' si stende sul campo, provato dalla fatica: ricominciare subito con 90 minuti importanti dopo tre mesi di stop è complicato anche per atleti ai massimi livelli. Pedro Leon fallisce la palla del 3-2, Casemiro meriterebbe il rosso per doppia ammonizione: insomma il Real Madrid del secondo tempo prende acqua e fisicamente non esiste, nemmeno con i cambi (se poi Bale entra come se fosse a giocare a golf...). Ma tanto basta per portarsi a casa i tre punti e restare aggrappato al Barcellona. Che alla fine è quello che conta per ripartire al meglio.

ATHLETIC-ATLETICO MADRID 1-1
Un pareggio, che poco serve alle ambizioni europee delle due avversarie ma che permette a entrambe di ripartire dopo mesi terribili, e anche di commuovere le rispettive tifoserie. Si affrontano due delle squadre che più problemi stavano attraversando prima dello stop forzato: un Atletico Madrid tutt'altro che certo di entrare nel quartetto che prenderà parte alla prossima Champions League e un Athletic al momento escluso dalle qualificate alle coppe. Ci sono anche due importanti novità: Diego Costa pienamente recuperato tra i Colchoneros e Aduriz ormai ritirato tra le fila dei baschi. Anche al San Mamès il clima di inizio partita è molto sobrio per ricordare le tante vittime del Coronavirus, e l'impatto psicologico delle squadre alla partita non è facile. Dopo una prima occasione creata da Carrasco al 10' (con conclusione troppo larga), i ritmi restano infatti piuttosto bassi. L'Athletic prova a scuotersi grazie a Williams, che solo al 22' impegna Oblak con un colpo di testa che il portiere colchonero blocca in due tempi. Qualche secondo prima, al 20', per lo stadio si erano diffusi 30 secondi di applausi per commemorare le vittime di questi tragici mesi, iniziativa presa dall'intera Liga.

Alla mezz'ora arriva anche il primo cooling break, che in qualche modo dà la scossa alle due squadre. Al 37' sono infatti i baschi a portarsi in vantaggio, grazie a Muniain che sfrutta l'assist teso di Yuri e apre il destro che sorprende Oblak. Già al 39' arriva però il pareggio, e a firmarlo è proprio un Diego Costa glaciale davanti a Simon dopo essere stato servito in profondità da Koke. Splendida la dedica del centravanti, che espone una maglia rojiblanca con il nome di Virginia: si tratta di Virginia Torrecilla, giocatrice dell'Atletico Madrid femminile operata a fine maggio per un tumore al cervello e ora in riabilitazione. La squadra di Bilbao prova a reagire, ma nonostante le proteste per un possibile mani in area non riesce a rendersi realmente pericolosa fino all'ora di gioco, quando Berchiche converge dalla fascia ma trova solo l'esterno della rete. Al 63' arrivano le prime cinque sostituzioni, tre per l'Atletico e due per l'Athletic (tra gli ingressi, anche quello di Morata), ma continuano ad essere i Colchoneros i più ispirati: Simon pasticcia su un cross di Renan Lodi, poi si supera con l'intervento di ginocchio su Arias. Stavolta il cooling break non cambia le sorti della partita, dato che i minuti finali offrono solo un contropiede non sfruttato da Kodro e un ultimo corner senza pretese degli ospiti. Finisce così, senza scossoni alla classifica, ma con alcuni momenti che per i tifosi di calcio spagnoli resteranno indimenticabili.

REAL SOCIEDAD-OSASUNA 1-1
In teoria la Real Sociedad aveva l'impegno più facile delle tre squadre che in questo momento si stanno contendendo il quarto posto. Ma in Liga, si sa, dalla terza posizione in giù può succedere di tutto. Capita dunque che i baschi perdano una grande occasione per andare a +3 sia sul Getafe che sull'Atletico Madrid, frenando nel suo stadio contro l'Osasuna. La squadra di Imanol Alguacil non è bella come ha abituato, soprattutto Odegaard non si vede molto. Più intraprendenti Oyarzabal e Portu nel 4-2-3-1 dei padroni di casa, ma dall'altra parte c'è un Adrian pericoloso già dopo pochi minuti, con un esterno che costringe Le Normand a spazzare in scivolata per evitare brutte situazioni. Lo stesso centrale francese commette un'ingenuità al 29', intervenendo su un cross in modo scomposto, con il braccio, in piena area di rigore. Per l'arbitro è penalty e Adrian lo trasforma alla perfezione.

Nella ripresa ci si aspettano i baschi arrembanti e invece i primi a squillare sono proprio gli ospiti, con una puntata da calcetto di Cardona, fuori di pochissimo. Per la Real si rende pericoloso Oyarzabal ma Ruben è sempre attento, poco più tardi un colpo di testa di Willian José termina di poco a lato. Ma la sensazione è che la Real si affidi a iniziative estemporanee ed episodi, piuttosto che a manovre di pensiero. Lo conferma il fatto che il pareggio arrivi da una palla rubata a centrocampo su cui si fionda Willian José, che mette Oyarzabal davanti al portiere e in grado di siglare il nono gol in questa Liga (61'). Anche l'1-1 non dà la carica ai padroni di casa, che come al solito quando ci sono da risolvere partite contro squadre che si difendono bene, quando c'è da sporcarsi le mani, fanno fatica e perdono in bellezza e gioco. E rischiano addirittura di perderla: nei minuti finali l'Osasuna va vicinissimo al colpaccio su un rinvio sbagliato di Remiro e su un tiro di Brasanac largo di un niente. I biancoblu portano dunque a casa un punto, quanto basta per staccare la coppia Getafe-Atletico.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri