UNION BERLINO

La parabola di Bonucci: dalla rottura con la Juve alla rivincita che non arriva 

L'ex centrale dei bianconeri sta vivendo un periodo delicato in Germania: primi malumori, occhio a gennaio

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Ha scelto l'Union Berlino per disputare ancora la Champions League e prendersi la propria rivincita dopo l'amaro addio alla Juventus. Ma la stagione di Leonardo Bonucci ha già preso una piega negativa. Il 36enne, giunto in Germania per essere un leader nel rampante club della capitale, ha disputato cinque gare da titolare, sempre concluse con una sconfitta. Fino ad arrivare alla recente notte europea e la sfida col Napoli vissuta dalla panchina: impossibile per il difensore nascondere il malumore. Intanto l'ex Juve si è sfogato: "Notizie inventate sul mio conto - ha detto - ho sempre rispettato le decisioni dell'allenatore".

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Era lo scorso luglio quando la Juventus comunicava a Bonucci la decisione di rompere definitivamente: fuori rosa e invito a lasciare al più presto il club. Una brutta botta per l'ex Milan, che si aspettava di restare a Torino per essere uno dei leader dello spogliatoio. Magari pure giocando poco, ma con un ruolo centrale fuori dal campo. La scelta della Vecchia Signora è però differente: meglio rompere col passato e dare il via ad un nuova era. Sempre però con Allegri in panchina. Ed è proprio il tecnico toscano uno dei più grandi rivali (verrebbe da dire nemici) del difensore: il rapporto tra i due non è mai stato dei più sereni. Basti ricordare la 'famosa' scena di Bonucci sullo sgabello nella tribuna in occasione della notte di Champions col Porto nel febbraio del 2017. Fino ad arrivare ai giorni nostri, con l'invito chiaro di Allegri di ritirarsi. Della serie: meglio finire in gloria alla Juventus che andare altrove per raccimolare presenze pur di non appendere gli scarpini al chiodo.

Leo ha scelto quest'ultima strada, pur senza rinunciare ad una battaglia legale con la Juve per l'ingiustificata esclusione dalla rosa. Il tutto in un travagliato mese di agosto, con la ricerca di un nuovo club che giocasse la Champions. Voleva restare ad alti livelli, e magari in Italia in vista di Euro 2024. Ma niente da fare: aspetta fino all'ultimo, e il 31 agosto è quasi 'costretto' ad unirsi all'Union Berlino. La faccia del classe 1987 all'aeroporto poco prima dell'imbarco con direzione Germania è tutto tranne che entusiasta. La stagione è già iniziata e l'Union può vantare sei punti in due giornate. Poi l'inatteso crollo, quasi coinciso con le prime uscite di Bonucci dal primo minuto. I tedeschi ne perdono nove di fila, Napoli compreso: l'ex Juve ne gioca cinque di queste e dopo un inizio personale positivo, gli errori del 36enne sono evidenti.

Fino ad arrivare a ieri, al match con i partenopei e la terza panchina consecutiva. Scontato il malumore e le prime voci di una richiesta immediata di confronto da parte col tecnico Urs Fischer. Voci poi smentite dall'entourage, secondo il quale il difensore sarebbe stato a conoscenza della mancata titolarità. Difficile però negare l'insoddisfazione del laziale, giunto all'Union per giocare proprio la Champions e condividere la propria esperienza. Nei prossimi giorni si attendono novità: nessuno scenario può essere escluso, nemmeno un clamoroso addio a gennaio. D'altronde Bonucci vuole essere protagonista e non comprimario anche a 36 anni: se non ci sarà un cambio di rotta, occhio alle sorprese. 

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