IL NOME CALDO DEL MERCATO

Everton "Cebolinha", un'ala d'altri tempi pronta per l'Europa

Ha regalato al Brasile il trofeo continentale la scorsa estate, è uno dei pochissimi talenti sudamericani a non aver ancora fatto il grande salto

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Pe uno che è nato a Maracanaù, nello stato del Cearà, vicino a Fortaleza, il destino non poteva essere diverso. Deve averci pensato Everton Sousa Soares quando la scorsa estate è stato il protagonista della finale di Coppa America contro il Perù che ha regalato il trionfo alla Nazionale brasiliana proprio nello stadio simbolo di Rio de Janeiro. Il mondo del calcio lo ha conosciuto lì e ha iniziato a chiedersi perché un talento del genere giocasse ancora in Sud America

Cresciuto nel Fortaleza è passato al Gremio sotto la guida di Renato Portaluppi ex gloria locale (ha regalato alla squadra di Porto Alegre la Coppa Libertadores e quella Intercontinentale) che ha tentato l'avventura europea alla Roma di fine anni '80 senza lasciare grandi tracce. Anche Renato era un'ala ma, al di là della passione per le donne, è stato limitato da un gioco troppo inconcludente. Per capire il calcio di Everton, invece, basta guardare la rete segnata alla Bolivia in Coppa America: palla portata avanti sulla sinistra, rientro con il destro dopo aver lasciato a terra un difensore avversario, fuga palla al piede fino al limite dell'area e tiro a giro nell'angolo alla sinistra del portiere. 

Il C.T. del Brasile Tite gli ha dato spazio sulla fascia, complice il forfait di Neymar, e si è ritrovato una vera e propria arma offensiva in un attacco che poteva comunqie contare su campioni come Coutinho, Gabriel Jesus, Richarlison e Firmino. I tifosi e gli addetti ai lavori di tutto il mondo hanno conosciuto così quello che in Patria è conosciuto con il soprannome di “Cebolinha”, che letteralmente significa “cipollina”, ma in questo caso è un soprannome ispirato a un personaggio dei fumetti popolarissimo in Brasile che assomiglia moltissimo all'ala del Gremio. 

Non è proprio giovanissimo, sta per compiere 24 anni, ma ha dalla sua una serie di trofei già messi in bacheca oltre alla Coppa America (di cui è stato anche capocannoniere insieme al peruviano Guerrero) vinta con la Nazionale: la Copa Libertadores del 2017, la Coppa del Brasile del 2016, i campionati statali del Rio Grande do Sul del 2018 e del 2019, la Recopa del 2018 e la Recopa Gaucha del 2019.

Se il Napoli dovesse prenderlo si troverebbe in casa un'ala sinistra d'altri tempi, capace di saltare l'uomo e di mettere in mezzo palloni invitanti ma anche in grado di rientrare e cercare la porta. Un arrivo importante per il calcio italiano che non può certo contare su molti giocatori con queste caratteristiche. 

 

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