LA PROTESTA

Canada, stipendi inadeguati: giocatori in sciopero e niente amichevole della nazionale

La protesta contro la federcalcio nordamericana per il contratto collettivo esplode dopo la storica qualificazione ai Mondiali: "Offerta arcaica"

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© Getty Images

L'amichevole del Canada contro il Panama è stata annullata poche ore prima del calcio d'inizio a causa di uno sciopero di giocatori nordamericani, insoddisfatti delle condizioni salariali offerte dalla loro federazione in un nuovo contratto collettivo. Canada Soccer, la federazione nazionale, ha confermato su Twitter l'annullamento di questo incontro preparatorio per i Mondiali a fine anno in Qatar, per i quali i "Canucks" si sono qualificati, a 36 anni dalla loro prima partecipazione all'evento. La nazionale maschile canadese ha dichiarato di aver rifiutato i termini di un nuovo contratto offerto dalla propria federazione giovedì scorso.

Vedi anche Qatar 2022, 32 le squadre qualificate: la Costa Rica si prende l'ultimo posto Qualificazioni Mondiali 2022 Qatar 2022, 32 le squadre qualificate: la Costa Rica si prende l'ultimo posto "Canada Soccer ha aspettato fino alla sera del 2 giugno per presentare un'offerta arcaica e il segretario generale e il presidente della federazione si sono resi disponibili per la prima volta a contattare i giocatori solo il 4 giugno alle 16 - hanno spiegato i giocatori - Per questi motivi, abbiamo deciso a malincuore di non giocare la partita contro il Panama. È ora di prendere posizione per il futuro del calcio in Canada".

La federcalcio canadese tramite il suo presidente, Nick Bontis, si è detta "molto delusa dalla decisione di rifiutarsi di giocare. Canada Soccer ha lavorato in buona fede con i giocatori per trovare una soluzione che sia equa per tutti. Crediamo di aver presentato un'offerta equa ai giocatori".

Si tratta della seconda partita consecutiva del Canada ad essere cancellata nelle ultime settimane: la prima era l'amichevole programmata con l'Iran, altra nazionale qualificata ai Mondiali, a seguito delle parole del primo ministro canadese, Justin Trudeau, che aveva definito l'incontro una "cattiva idea" per le famiglie dei passeggeri morti nell'abbattimento da parte dei pasdaran iraniani del volo Ukraine Airline, decollato da Teheran nel gennaio 2020. Ottantacinque delle centosettantasei vittime erano canadesi. 

 

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