Sfortuna o troppa fretta: quanti campioni si fanno male al rientro

Da Ronaldo a Giuseppe Rossi, passando per Florenzi, Strootman e Milik: quando gli infortuni non ti danno tregua

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In tanti casi è semplice fato o sfortuna, ma non c'è dubbio che anche la voglia di bruciare i tempi per tornare nuovamente in campo ad aiutare i compagni è un fattore da tenere in considerazione per le tante ricadute che colpiscono i calciatori dopo un grave infortunio. Il tendine rotuleo di Ronaldo ha fatto storia, così come le 5 operazioni al ginocchio subite dallo sfortunatissimo Giuseppe Rossi o le tre in pochi mesi a cui si è sottoposto Strootman. Ora c'è Andrea Conti che sta vivendo il dramma passato da diversi colleghi recentemente, anche se per il difensore del Milan c'è una residua possibilità di evitare l'operazione.

L'Oscar della sfortuna va senza dubbio a Giuseppe Rossi, la cui promettente carriera è stata frenata da un numero impressionante di infortuni. Solo ai legamenti sono 5 le operazioni che l'attaccante del Genoa ha dovuto subire. Il lungo calvario è iniziato nell'ottobre 2011 quando Pepito vestiva la casacca del Villarreal. Nel match di Liga contro il Real Madrid, l'attaccante di origine americana si rompe il crociato del ginocchio destro. Viene operato subito e la prognosi è di sei mesi. Quando tutto sembra andare secondo i tempi, nell'aprile successivo il ginocchio fa di nuovo crack in allenamento. Immediata l'operazione, a cui però ne segue una terza a ottobre. Il rientro in campo di Pepito è previsto per la primavera 2013, ma dall'Italia si fa viva la Fiorentina che a gennaio lo acquista dagli spagnoli: il 19 maggio 2013 la sua unica partita in campionato. Nel gennaio 2014 Rossi scopre che il suo conto con la malasorte non è ancora chiuso. Stesso infortunio allo stesso legamento, ma lui non si abbatte: il Mondiale brasiliano è alle porte e Pepito non vuole perdere l'aereo. Torna in campo a inizio maggio, gioca gli ultimi tre match di campionato e segna anche due gol. Ma per il Brasile è ormai troppo tardi, Prandelli non lo chiama. Nell'aprile del 2017 ancora un brutto stop: l'attaccante del Celta Vigo, nel match di campionato contro l'Eibar, è costretto a uscire al 35' del primo tempo a causa di un problema al ginocchio, lo stesso che si era infortunato anni fa. Impietoso l'esito degli esami strumentali: rottura del legamento del ginocchio.

La carriera del Fenomeno è stata costellata da molti pesanti infortuni che lo hanno costretto a lunghi stop. Il suo dramma sportivo ha inizio il 21 novembre 1998 ,quando Ronie si lacera parzialmente il tendine rotuleo destro durante Inter-Lecce. Operato a Parigi dal professor Saillant, Ronaldo comincia la lunga riabilitazione, conclusa apparentemente con successo. Il 12 aprile del 2000 tutti gli sportivi applaudono il ritorno in campo del brasiliano a Roma, contro la Lazio. Ma la festa dura pochissimo: dopo 6' il brasiliano si lacera completamente il tendine operato. Il giorno dopo Ronaldo viene rioperato da Saillant nello stesso centro di Capbreton dove sosterrà un'altra, durissima, riablitazione. L'8 marzo 2001 Saillant lo definisce "clinicamente guarito". A giugno Ronie torna in campo ad Appiano Gentile con l'Inter. Il tendine rotuleo è però il tallone d'Achille di questo straordinario e sfortunato campione. Il 13 febbraio 2008, quando ora si è spostato sull'altra sponda del Naviglio, Ronaldo subisce un grave infortunio riportando la rottura totale del tendine rotuleo del ginocchio sinistro. L'infortunio accadde durante il secondo tempo della partita del Milan contro il Livorno, a San Siro, nel tentativo di colpire di testa un pallone crossato da Oddo. Tornerà in campo dopo tredici mesi dall'infortunio.

Il calvario di Strootman è iniziato a marzo del 2014 quando si è rotto il legamento crociato a Napoli. L'olandse si è operato per la prima volta in Olanda dal professor van Dijk, che poi è intervenuto di nuovo sullo stesso ginocchio a febbraio del 2015. Stavolta Strootman ha scelto di affidarsi a Mariani, con la speranza che sia la volta buona. Nel settembre dello stesso anno, Strootman finisce sotto i ferri per la terza volta. È durato quasi tre ore l'intervento sul legamento crociato del ginocchio sinistro dell'olandese, eseguito martedì a Villa Stuart dal professor Mariani.

Alessandro Florenzi si fa male la prima volta nel settembre 2016, andando ad allungare la clamorosa lista dei calciatori della Roma che si sono fatti male ai legamenti crociati (12 tra il 2014 e il 2016). Contro il Sassuolo, il jolly giallorosso riporta la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro. Sono mesi duri per l'idolo della tifoseria della Roma, ma la Dea Bendata gli volta ancora una volta le spalle quando stava per fare il suo rientro in campo. Quasi un anno dopo il primo infortunio, sempre allo stesso ginocchio, Florenzi si è fatto male mentre si allenava con la Primavera di Alberto De Rossi. Stagione finita e anno da dimenticare.

Di Francesco faceva grande affidamento su questo giovane terzino olandese per cui detto 'il buongiorno si vede dal mattino' calza a pennello. Prelevato dal Feyenoord nell'estate del 2017, Karsdorp si presenta a Trigoria già infortunato. Quello che deve essere un semplice intervento di routine (lesione del corno posteriore del menisco esterno del ginocchio destro) si rivela più complicato e, invece, di un mese di stop il ragazzo torna in campo solo a settembre. La malasorte, però, non ha finito con lui e proprio nel giorno del debutto contro il Crotone ecco che cede il legamento crociato del ginocchio sinistro: stagione finita e arrivederci alla prossima.

Marchisio è un perno del centrocampo della Juve cannibale che vince tutto, ma anche l'azzurro paga dazio alla sfortuna. Nel marzo del 2015, alla vigilia della sfida di Sofia contro la Bulgaria, il centrocampista è messo ko da una lesione subtotale del legamento crociato anteriore del ginocchio destro la diagnosi. Lo stop di 6-8 mesi fa calare il sipario sulla sua stagione. Tredici mesi dopo, il Principino deve fare ancora i conti con la malasorte: in un contrasto contro il palermitano Vazquez subisce la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Altra stagione finita, ma soprattutto un secondo grave infortunio che ne limita ormai il rendimento.

La stagione maledetta di Ghoulam ha inizio a novembre 2017. Il terzino algerino, protagonista fin lì di un grande inizio di stagione, ha subito la rottura del crociato del ginocchio destro nel match perso contro il Manchester City nella fase a gironi di Champions League. Quattro-cinque mesi i tempi di recupero. A febbraio, da poco rientrato in gruppo, l'algerino in allenamento si rompe la rotual destra. Per la disperazione di Sarri la sua stagione finisce lì.

Milik è un altro che un viaggetto a Lourdes non può che fagli bene. Dopo un buon inizio di stagione, il suo calvario ha inizio a ottobre 2016: L'attaccante si fa male durante Polonia-Danimarca e gli esami non lasciano spazi a dubbi: rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Fa in tempo a rientrare nel finale della stagione, ma il suo apporto non è come quello delle prime giornate. A settembre 2017 la nuova doccia gelata, quando al 91' lascia il campo contro la Spal in lacrime. Questa volta a cedere è il legamento crociato del ginocchio destro. A marzo torna in campo dopo 5 mesi.

Se suo fratello Rafinha ha anche lui un brutto rapporto con gli infortuni, è però Thiago Alcantare il 'Calimero' di casa Mazinho. Nel 2014 è costretto a saltare il Mondiale in Brasile, a causa di un problema ai legamenti, per il quale ha posticipato un'operazione divenuta poi obbligata prima dell'appuntamento più importante. A ottobre dello stesso anno, in allenamento il ginocchio fa ancora crack (rottura parziale del legamento crociato mediale del ginocchio destro) proprio quando il rientro si stava avvicinando.

Un portiere è meno propenso agli infortuni agli arti inferiori, ma Mattia Perin è la classica eccezione alla regola. Nell'aprile 2016, nella gara contro il Sassuolo, lo scontro di gioco con il compagno di squadra Munoz gli procura una rottura del legamento crociato anteriore con interessamento meniscale esterno del ginocchio destro. Sei i mesi di stop. A gennaio 2017 riprende il suo calvario: dopo pochi minuti deve abbandonare il campo contro la Roma e gli esami saranno ancora una volta spietati: rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro.

Federico Melchiorri è l'esempio di come si possa combattere la malasorte senza mai abbandonare la speranza. Nella stagione 2009-2010 gli viene diagnosticato un cavernoma venoso che lo costringe a 7 mesi di stop. Riprende a giocare e trova anche la forza di esordire in Serie A. Ma la sfiga non lo abbandona e tra l'aprile 2016 e il dicembre dello stesso anno si rompe per due volte il legamento crociato anteriore del ginocchio destro.

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