Renzi: Batistuta bandiera e simbolo

Il premier: "E' stato una bandiera e un punto di riferimento straordinario"

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"Gabriel Batistuta è stato per tanti di noi un punto di riferimento straordinario e per me anche un simbolo di un calcio che non c'è più". Così il premier Mattero Renzi ha raccontato, in un'intervista a "Tiki Taka– Il calcio è il nostro gioco", l'indimenticato bomber della Fiorentina, nel giorno del conferimento della cittadinanza onoraria. "Ai miei figli direi che è stata una bandiera, uno di quelli che oggi nel calcio ci sono sempre meno", ha detto.

"E' difficile spiegare in poco tempo cosa è stato Gabriel Omar Batistuta per Firenze e per i fiorentini della mia generazione. Quando arrivò questo nuovo centravanti argentino andavo al liceo classico e quando se ne andò ero già sposato e laureato: ha attraversato un pezzo della nostra vita", ha detto il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, nel corso della puntata del talk show sportivo di Italia 1, in onda lunedì 3 ottobre, in cui ha spiegato il goleador sudamericano ai suoi figli.

"Quando arrivò le maglie non avevano il nome scritto dietro, iniziò con il numero 16 quando, contro la Juve, entrò al posto di un altro grande, Stefano Borgonovo e poi si prese il 9 e se lo tenne per anni, segnando in tutti i modi possibili - ha ricordato Renzi - A Firenze si era un po' scettici all'epoca perché Batistuta arrivò dopo un altro centravanti argentino che ci avevano presentato come un super campione, quando in realtà si rivelò un mezzo bidone: si chiamava Dertycia. Ma Batistuta fu capace di farci innamorare subito, segnava in tutti i modi". 

I gol sono i ricordi più dolci lasciati dall'argentino nel cuore dei tifosi viola, premier incluso: "Batistuta è stato capace di farci esultare e godere ovunque: a Firenze segnando ripetutamente e poi andando alla bandierina a fare la mitraglia ma anche negli stadi più importanti al mondo, al Camp Nou quando azzittì tutti dopo un gol straordinario – ricorda il Presidente del Consiglio - Aveva segnato anche a Wembley anche se poi al ritorno perdemmo 2-0 contro il Barca con un gol di Guardiola su punizione".

Un amore, quello per Batigol, che non è terminato nemmeno dopo l'addio alla maglia viola: "Batistuta è stato strepitoso, anche quando ci ha lasciato. Dopo aver realizzato un caterva di reti con la Fiorentina, si giocò Roma-Fiorentina e segnò lui, finì 1-0 per la Roma: non esultò e sembrò quasi ci stesse male per quel gol".

Infine qualche parola sul rapporto viscerale che lega Firenze e il campione argentino: "Batistuta è stato anche e soprattutto un uomo che ha voluto bene a Firenze e Firenze è arrivata al punto di dedicargli una statua – dice Renzi - credo che sia un rapporto straordinario che, nella giornata del conferimento della cittadinanza onoraria, trova il compimento più bello".

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