Il tecnico del City: "Gemelli perché vogliamo solo vincere trofei. E ognuno gioca come vuole e come sa"
"Entrambi vogliamo vincere trofei. Sicuramente in questo siamo gemelli. Penso che sia lo stesso per Antonio Conte, Jurgen Klopp e Mauricio Pochettino, e in tutti i campionati". Pep Guardiola ha parlato così della sua rivalità, dentro e fuori dal campo, con José Mourinho in vista del derby di Manchester.
"Non critico mai i miei colleghi per il modo in cui giocano, non l'ho mai fatto in passato e non lo farò mai - ha proseguito in conferenza stampa - Il calcio è magnifico per questo, ci sono diversi modi per goderselo". In vista della gara "la sfida è giocare bene, fare il nostro gioco - ha proseguito -. L'obiettivo è andare in campo rilassati sapendo che se non vinceremo i duelli individuali sarà quasi impossibile batterli". L'allenatore spagnolo in ogni ha sottolineato come la sfida dell'Old Trafford non sarà decisiva.
"Siamo a dicembre, vincendo, pareggiando o perdendo domenica non vinceremo o perderemo la Premier League - ha concluso - E' una partita importante perché si tratta dello United, ma la Premier è una maratona e non siamo nemmeno arrivati a metà".
Una partita importante "che vale comunque sempre tre punti e non sappiamo cosa può accadere". José Mourinho cerca di smorzare un po' la grande attesa per il derby di Manchester che domenica pomeriggio metterà di fronte le prime due della classe della Premier. "Siamo una squadra migliore rispetto allo scorso anno, non ci sono dubbi - dice nell'antivigilia - ma penso che anche il City sia una squadra migliore rispetto alla scorsa stagione. Penso che sia noi che loro possiamo vincere, ma lo penso anche di altre squadre".
Il tecnico portoghese respinge però le analisi di quanti immaginano il derby all'Old Trafford come una battaglia tra i giganti dello United e il genio del City: "Il derby è qualcosa di speciale per i tifosi, ma per noi vale sempre tre punti",spiega senza però dire che tipo di partita si aspetta: "Il calcio è imprevedibile. Io da allenatore mi immagino un certo tipo di partita e per questo lavorare in una certo modo ma poi non sai cosa mai cosa può succedere in campo, ci sono tante variabili che non dipendono da me e che possono cambiare completamente il corso di una partita".