Inter, sogno Champions vivo tra speranze e rimpianti

La vittoria col Napoli dimostra le potenzialità della squadra ma Mancini sembra aver trovato la quadra troppo tardi

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Nessuno all'Inter vuol sentire parlare di rimpianti: "Finché la matematica non ci condanna, inseguiamo la Champions" il coro dopo la vittoria sul Napoli. Atteggiamento giusto, il campionato insegna che i ribaltoni sono dietro l'angolo, eppure la sensazione è che Mancini abbia trovato la quadra troppo tardi, così come tanti giocatori (Kondogbia, Perisic, Brozovic) siano cresciuti più lentamente di quanto si sperasse.

La prestazione con il Napoli, seppur non eccellente sotto il profilo della piacevolezza del gioco, ha combinato la solidità di inizio anno con l'efficacia offensiva tanto cercata da Mancini nel corso della stagione: merito della protezione della cerniera Kondogbia-Medel ma anche di uno Jovetic ritrovato e di Perisic sbocciato con l'arrivo del 2016. Non siamo ancora alla perfezione, ma se la squadra è quella vista nelle ultime partite (compresa quella contro il Torino, anche se sfortunata dal punto di vista del risultato) allora ha ragione Ausilio quando parla di "ritocchi estivi": nel gioco delle figurine, un terzino - considerando già bloccato Erkin -, un regista - Banega?- e un esterno che sulla destra faccia lo stesso lavoro di Perisic.

Questo non cancella i tanti equivoci della rosa (che fine faranno Ljajic, Jovetic ed Eder? Chi sono i terzini titolari? Felipe Melo ha ancora senso?) e, anzi, acuisce il discorso sulle scelte tattiche di Mancini nel corso del campionato. Ora che i giocatori più attesi Kondogbia e Perisic, non fosse altro per i soldi sborsati, stanno dimostrando quanto valgono, ci si domanda con ancora più forza se gli esperimenti di formazione di inizio anno non fossero troppo azzardati. Lo stesso Jovetic, senza forzare troppo, nel post- Napoli ha detto "L'intesa con Icardi? Difficile giocando due partite assieme, poi tre no, poi un altro spezzone in coppia...". 

Ma mancano ancora cinque partite prima di tirare tutte le conclusioni. Se concentrazione e forma fisica rimanessero alte, l'Inter potrebbe anche fare bottino pieno sperando che la sfida Roma-Napoli alla 35a partorisca un risultato positivo. Con la Champions in mano tanti discorsi cadrebbero nel dimenticatoio, con il quarto posto (unico obiettivo realistico ad agosto, considerando il valore della rosa rispetto alle prime tre della classe) qualche dubbio in più sarebbe lecito. Ci si rivede "a fine maggio", per dirla alla Mancini.

-L'Inter ha vinto 10 delle ultime 13 sfide casalinghe contro il Napoli, due pareggi e una sola vittoria partenopea completano il parziale.
-Per la seconda volta dall'inizio del 2016, l'Inter riesce a tenere la propria porta inviolata in casa (su otto gare interne di Serie A).
-Era dallo scorso dicembre che i nerazzurri non riuscivano a tenere la propria porta inviolata per due partite di campionato di fila.
-Mauro Icardi ha segnato il suo 15º gol stagionale al quarto pallone giocato, col primo tiro della partita.
-Tra gli attaccanti in doppia cifra in questo campionato, Icardi è in questo momento quello con la percentuale realizzativa più alta (34.1% - 15 reti con 44 tiri, esclusi i respinti).
-Per la seconda volta in questo campionato, Icardi segna per tre partite di fila – l'aveva già fatto tra dicembre e gennaio vs Udinese, Lazio ed Empoli.
-I 15 gol stagionali di Icardi sono arrivati tutti da dentro l'area di rigore – complessivamente 52 dei suoi 56 gol in Serie A sono arrivati da dentro l'area.
-Per la seconda volta in questo campionato Icardi fa gol e assist nella stessa partita.
-Stevan Jovetic è stato l'unico giocatore a fare più di un solo tiro in porta nella partita (2).

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