Calcio in lutto per la morte di Fabbri, "l'inventore" di Paolo Rossi

L'ex tecnico del Vicenza è scomparso a Ferrara all'età di 89 anni

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Il calcio e il Vicenza sono in lutto per la scomparsa, a 89 anni, di Giovan Battista Fabbri. Ha legato il suo nome alla stagione d'oro del club veneto, potendo contare anche su un giovane Paolo Rossi. Proprio a Fabbri è attribuita l'intuizione di avere spostato il futuro "Pablito" dal ruolo di ala destra a quello di centravanti. Nell'arco di due anni con il Vicenza conquistò una promozione in Serie A e quindi nel 1977-1978 uno storico secondo posto alle spalle della Juventus. Al termine di quella stagione Fabbri vinse il prestigioso riconoscimento del Seminatore d'Oro come migliore allenatore italiano dell'anno. Celebre la sua frase: "Il primo attaccante deve essere il portiere".

E proprio Paolo Rossi ha ricordato GB Fabbri: "Era un grande. E' stata una persona fondamentale per la mia carriera, e per me era come un padre, sotto tutti i punti di vista. Gli volevo bene. Mi ha scoperto dal punto di vista tecnico, cambiandomi ruolo e vedendo in me qualcosa di diverso, e doti che altri non avevano visto. Fu lui che mi trasformo' da ala in centravanti e i fatti gli diedero ragione".

E sul Fabbri uomo, Rossi ha aggiunto: "Era una persona squisita e ricordo che a Vicenza mi aiuto' in tutto e per tutto. A volte mi invitava a mangiare a casa sua e ci siamo frequentati anche quando ho smesso di giocare. Il nostro era un rapporto quasi come tra padre e figlio e tra noi c'era un affetto forte. Al Vicenza fu un precursore. Erano gli anni in cui si parlava di calcio totale, e lui ci faceva giocare in quel modo, un calcio tecnico in cui voleva che tutti partecipassero all'azione".

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