Difensore e attaccante della Juve e dell'Italia all'evento Nike "Brothers of the world": "La maglia da calcio è una seconda pelle"
Sara Gama e Barbara Bonansea sono le colonne della Juventus e della Nazionale. Le bianconere si giocano lo scudetto con il Brescia, mentre l'Italia vola spedita verso la qualificazione ai Mondiali di Francia 2019, qualificazione fallita dagli uomini per Russia 2018: "Noi pensiamo al nostro obiettivo, ci dispiace che gli azzurri non parteciperanno al Mondiale", dicono in coro in esclusiva per Sportmediaset. Le due, difensore e attaccante, hanno partecipato all'evento Nike "Brothers of the World" dove hanno potuto realizzare la loro maglia personalizzata: "Per noi la maglia da calcio è una seconda pelle".
Cos'è per voi la maglia da calcio?
Sara: "È proprio una seconda pelle, vuol dire indossare l'essenza di un club. È importante fondersi con essa, una sensazione sicuramente speciale. Non è solo una t-shirt, ma molto di più".
Barbara: "Mi ricordo l'emozione che ho provato quando quest'anno ho indossato la maglia della Juventus per la prima volta. Sara ha ragione, è proprio una seconda pelle. Io ho la fortuna di vestire i colori della squadra per cui ho sempre fatto il tifo e anche la divisa della Nazionale. C'è anche una responsabilità importante nell'indossarla".
Com'è nata la passione per il calcio?
Sara: "Innata direi. Nella mia famiglia non giocava nessuno, ma io ho sempre giocato con gli amici in cortile. A sette anni ho provato in una squadra e da lì in poi non ho mai smesso. Il primo ricordo è già con la palla tra i piedi".
Barbara: "Mio fratello ha tre anni in più di me e giocava nella squadra del paese. Al pomeriggio giocavo spesso con lui e mio padre, poi andavo sempre a vedere gli allenamenti e un giorno l'allenatore mi ha voluto in campo. Così sono diventata una giocatrice...".
Vi allenate a Vinovo, quando incontrate Chiellini e Higuain cosa vi dite?
Sara: "Quando ci vediamo scherziamo molto. Consigli? Parliamo poco di calcio e di campo".
Barbara: "Loro fanno il loro e noi facciamo il nostro. Seguiamo a vicenda i risultati e facciamo il tifo".
Siete anche due pilastri dell'Italia che vola verso la qualificazione ai Mondiali. Visto il risultato di Buffon e compagni, è un orgoglio ancora più grande?
Sara: "Siamo consapevoli che questo nostro ottimo momento si inserisce in un periodo molto particolare del calcio italiano. Noi andiamo avanti per il nostro percorso, abbiamo l'obiettivo di partecipare al Mondiale dopo 20 anni e quindi cerchiamo di non fare il paragone con loro. Siamo orgogliose del nostro cammino e ci dispiace molto per la mancata qualificazione a Russia 2018 dei maschi".
Barbara: "Sara ha detto tutto, siamo concentrate per il nostro obiettivo: il Mondiale di Francia 2019. Li prendiamo in giro per l'eliminazione con la Svezia? No, assolutamente no".
Chiusura con Sara e la Barbie dedicata. Te la aspettavi?
"No e mi è venuto da sorridere quando l'ho saputo. Da piccola giocavo poco con le Barbie e più con il pallone: diventare una Barbie è una sensazione strana. È comunque una grande onore che hanno pensato a me per ispirare le nuove generazioni: è importante essere un esempio per i giovani".