Il tecnico dei sardi svela la sua intenzione di smettere in rossoblù, ma sottolinea: "Calma, magari resisto vent’anni"
Claudio Ranieri è l'uomo delle grandi imprese, ne sanno qualcosa a Cagliari e a Leicester, squadre portate all'apice dal tecnico romano contro ogni aspettativa. I sardi sono stati i primi, con la doppia promozione dalla C alla A dal 1988 al 1990, il passato recente è inglese col successo in Premier League prima del ritorno a Cagliari dove il 72enne romano ha trovato la promozione via playoff. Una piazza che gli è entrata nel cuore, tanto da pensare di smettere proprio in Sardegna: "Cagliari mi è entrata dentro, questo è il posto giusto per smettere e mi sento di chiudere finalmente un cerchio".
Intervistato da La Repubblica, infatti, Ranieri ha svelato che Cagliari sarà il suo ultimo club da allenatore, anche se non sa ancora quando deciderà di dire basta col mondo del pallone: "Ho detto che il Cagliari sarà la mia ultima squadra, ma non per quanto lo sarà. Magari resisto vent’anni. Farei un'eccezione soltanto per un nazionale intrigante, e preciso che non mi sto candidando alla panchina azzurra. Scherzi a parte, questo è il posto giusto per smettere perché qui è cominciata la mia carriera, perché quando il Cagliari mi chiamò puntando su un giovane senza esperienza, 35 anni fa, era la scommessa della mia vita. Potevo bruciarmi, all’epoca neanche sapevo se avrei fatto l’allenatore. Cominciammo con l’idea di provare a tornare in B nel giro di un paio di d’anni, invece in quei due anni passammo dalla C alla A".
Ma sul ritorno lo scorso inverno aveva esitato: "Perché questa era l’isola dei miei ricordi felici e avevo paura di rovinarli, oltre che di tradire la passione e l’amore che questa gente ha. Ma hanno insistito, Riva ha detto delle cose, suo figlio ha continuato a mandarmi messaggi, così ho pensato che non dovevo essere egoista".
Un tecnico che in carriera vanta successi di tutto rispetto, ma che anche dopo l'impresa più grande col Leicester ha voluto ricominciare da zero: "Quell’impresa l’ho messa da parte, per me il campionato vinto a Leicester vale quanto la promozione con il Cagliari, le coppe con il Valencia o il secondo posto con Roma. Forse me la godrò veramente soltanto quando avrò smesso. Sono molto pragmatico, molto concreto, non vivo di ricordi. Vivo di domani”.
E a proposito di domani, quello più vicino riguarda la sfida col Palermo in Coppa Italia, trasmessa in esclusiva da Mediaset, poi la Serie A: "Siamo gli ultimi arrivati e ci siamo arrivati con l’ultimo pallone del campionato. Ci sarà da soffrire, ma siamo pronti. Fortunatamente ho un gruppo magnifico e una società organizzata".