UN COMBATTENTE

Il combattente Mihajlovic: le tappe della malattia

Da quel luglio 2019 la vita del tecnico non è più stata la stessa, ma affrontata col coraggio di sempre

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Sinisa Mihajlovic deve tornare in campo. Purtroppo non per indossare scarpette e maglietta per una partita di calcio, ma nella battaglia contro la malattia che nel 2019 lo aveva colpito. Il tecnico del Bologna ha indetto una conferenza stampa per spiegare la situazione che lo vedrà assentarsi dalla panchina per qualche partita: "La malattia è coraggiosa per tornare ad affrontarmi. Se non è bastata la prima lezione, gliene daremo un'altra". Poi la richiesta di privacy: "Parlate pure del mio Bologna e delle scelte di campo, ma lasciate in pace l'uomo Sinisa".

Ecco le tappe della battaglia tra Sinisa Mihajlovic e la malattia.

11 luglio 2019: la scoperta della malattia

La vita di Sinisa Mihajlovic è cambiata radicalmente l'11 luglio 2019 quando scoprì di essere gravemente malato. Leucemia mieloide acuta, una malattia aggressiva come il tumore del sangue che lo aveva attaccato in sordina. A dargli la pessima notizia lo staff del Bologna.

Due giorni dopo la forza di organizzare una conferenza stampa e annunciare l'accaduto, senza mezze frasi o parole non dette. Tutto sul tavolo, un modo per affrontare e sconfiggere la normale paura e contrattaccare la malattia: "Prima comincio e prima finisco. Ci vorrà tempo, ma guarirò. Affronterò la malattia come voglio che i miei giocatori affrontino le partite, ovvero aggredire per andare a segnare, non aspettare per vedere".

Il paziente Drnovs - In ospedale Mihajlovic andò per sottoporsi ai cicli di chemioterapia, ma la curiosità era tanta e quindi in ospedale - come raccontato dallo stesso allenatore serbo - era stato registrato sotto falso nome: Cgikjltf Drnovs, un signore di 69 anni senza fissa dimora. "Ironico... per uno che veniva chiamato zingaro di m..." ha sorriso Sinisa.

25 agosto 2019: il ritorno in panchina

Un mese dopo l'inizio del ciclo di chemioterapia, Mihajlovic - visibilmente provato - ha chiesto e ottenuto ai medici la possibilità di mantenere la propria promessa ai giocatori del Bologna: tornare in panchina per l'inizio del campionato. Accadde al Bentegodi di Verona in una scena indimenticabile: "Pesavo 75 chili, ero immunodepresso e rischiavo di cadere davanti a tutti - ha ricordato Mihajlovic -. Non mi riconoscevo in tv, ma non dovevo vergognarmi della malattia. Ho voluto dare un messaggio di forza a tutti".

29 ottobre 2019: il trapianto di midollo

La notizia attesa è arrivata a fine ottobre dello stesso anno: tutto pronto per il trapianto grazie a un donatore di midollo osseo americano di 22 anni. Lo effettua, restando in ospedale un altro mese.

22 novembre 2019: le dimissioni dall'ospedale

A fine novembre il comunicato più atteso dal Policlinico Sant'Orsola di Bologna: "Sinisa Mihajlovic è stato dimesso oggi, 22 novembre 2019, dall’Istituto di Ematologia Seragnoli, dopo essere stato sottoposto a trapianto di midollo osseo da donatore non familiare lo scorso 29 ottobre – si legge nella nota pubblicata allora dall'Ente -. Le condizioni generali del paziente e gli esami ematologici sono soddisfacenti".

Mihajlovic è così tornato all'affetto della famiglia e dei suoi giocatori: "Senza mia moglie e i miei figli non ce l'avrei mai fatta. Le devo tutto" scrisse nei riguardi della moglie Arianna.

Estate 2020: il Covid

Nell'estate del 2020, la positività al Covid. Una situazione pericolosa in generale, ma un po' di più per un paziente con le sue patologie. Asintomatico, ma impaurito dalle circostanze. Il sistema immunitario però si era ricostruito e anche questa battaglia è stata vinta da Mihajlovic.

26 marzo 2022: la ricaduta

Con una conferenza stampa, Sinisa Mihajlovic ha comunicato la necessità di doversi assentare per alcune partite per tornare ad affrontare la malattia dopo delle analisi che non hanno dato l'esito sperato: "A inizio aprile sarò ricoverato, seguirò la squadra dall'ospedale e so che non mi deluderanno. Questa malattia è molto coraggiosa se ha scelto di tornare ad affrontarmi - ha dichiarato Mihajlovic -, ma se non le è bastata la prima lezione gliene daremo un'altra".

A detta del tecnico serbo, la situazione è migliore rispetto al 2019: "Questa volta è diverso, so cosa devo fare e cosa dovrò affrontare".

 

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