Nel giorno del ricordo di Astori, la Fiorentina stecca. E lo fa con una prova che forse mette fine alle ambizioni Europee di Pioli & Co. Già, perché la prova dell'Atalanta parla chiaro. Nella corsa per il sesto posto la banda di Gasperini ha un altro passo. Lo dicono i numeri e il campo. Al netto di qualche passo falso stagionale, i nerazzurri continuano a mostrare un gran bel calcio. Qualità e tanti gol. Spettacolo puro. Frutto di un lavoro meticoloso sia sul piano tattico, che tecnico e fisico. La Dea corre, sbaglia poco e diverte. Contro la Fiorentina, l'Atalanta ha dimostrato di essere al livello delle prime della classe. Tutto nonostante una partenza in salita e punti pesanti in palio per continuare a viaggiare al ritmo di Lazio, Toro e Samp. Discorso diverso invece per Pioli, che ora deve fare i conti con un organico forse non ancora attrezzato per reggere il ritmo per conquistare un posto in Europa.
Eppure all'Atleti Azzurri d'Italia l'avvio della Viola sembrava raccontare tutta un'altra storia. Col 3-4-3 la squadra di Pioli mette subito pressione in mediana e la tattica funziona. Alla Fiorentina bastano infatti tre minuti per passare in vantaggio. De Roon sbaglia un retropassaggio e Muriel non perdona, saltando prima Djimsiti come un birillo e freddando poi Gollini con un sinistro incrociato. Un gol che illude la Viola e accende subito il match. Come da programmi, Fiorentina e Atalanta si affrontano a viso aperto e le emozioni non mancano. Da una parte Gollini ferma un diagonale di Chiesa, dall'altra Lafont vola su un destro dal limite di Gomez, bravo a piazzarsi tra le linee alle spalle di Edmilson. Botta e risposta, con i nerazzurri che aumentano i giri. Palla a terra, la Dea ha gamba e idee chiare. In pressione, l'Atalanta alza il ritmo e intorno alla mezz'ora ribalta tutto in sette minuti. Il pareggio lo firma Ilicic con l'aiuto di una deviazione, poi Gomez completa la rimonta partendo da centrocampo e battendo Lafont con un destro preciso. Un uno-due pesante, che la Fiorentina prova a recuperare con le incursioni di Chiesa (tempestato di fischi) e la Dea ad arrotondare con la classe di Ilicic e del Papu. Gollini si supera a tu per tu con Laurini e in uscita su Simeone, poi Lafont tiene a galla la Viola facendosi trovare pronto su una deviazione super di Mancini e un destro a giro di Gomez.
Nella ripresa Muriel prova subito a scuotere la Viola con i suoi lampi, ma la difesa nerazzurra regge e non trema. Con le squadre lunghe, si gioca senza tanti tatticismi, con l'Atalanta che soffre solo dalle parti di De Roon. In fase di costruzione la differenza la fa la posizione di Gomez, che costringe Edmilson a giocare fuoriposizione e a lasciare sguarnita la mediana. In attacco è invece Zapata l'uomo chiave, con i laterali sempre pronti ad affondare sulle corsie. A ritmi alti, l'Atalanta gira a mille. Lafont si supera, ma poi deve arrendersi a Gosens, che firma il tris su assist di Castagne. Da un esterno all'altro, per la gioia di Gasperini. Nella Viola l'unico a non mollare fino alla fine è Chiesa e solo la traversa gli evita la gioia del gol. Con Ilicic prima punta e Gomez e Pasalic in appoggio, nel finale i nerazzurri invece falliscono il poker prima col Papu poi con Freuler. Due occasioni che chiudono il match e spengono le ambizioni europee della Fiorentina. L'Euro-Atalanta continua a dare spettacolo.