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L'OPINIONE

Ancelotti sostiene Donnarumma: "Il calcio è cambiato, ma preferisco un portiere bravo con le mani"

Il commissario tecnico del Brasile ha risposto alle scelte di Luis Enrique: "Lui è schietto, ma io preferisco un giocatore come Allison"

22 Ago 2025 - 09:12

"Personalmente preferisco un portiere bravo con le mani e Allison lo è". Carlo Ancelotti non sembra essere molto d'accordo con la scelta di Luis Enrique, deciso a rinunciare alle parate di Gianluigi Donnarumma per puntare sulla solidità con i piedi di Lucas Chevalier. Una decisione che non trova il sostegno del commissario tecnico del Brasile che, in un'intervista a Il Giornale, ha offerto il sostegno al capitano della Nazionale.

 "È stata una scelta forte del club e dell'allenatore. Il calcio non prevede la schiettezza, ma Luis Enrique è schietto, lui ha un'idea diversa del ruolo che è cambiato anche per i nuovi regolamenti, dunque serve uno che sappia sbrigarsela con i piedi - ha spiegato Ancelotti -. Io ho un'idea diversa. In questo, nonostante cambiamenti vari, il calcio non è cambiato, così vanno le cose".

Nonostante il calcio sia sempre lo stesso, Ancelotti non sembra patire la nostalgia di casa, tanto che il Brasile appare come la destinazione perfetta per questa fase di carriera: "La Federcalcio brasiliana è organizzata in modo perfetto, la qualità dei giocatori è molto alta, l'ambiente è positivo, il rapporto che lega al paese alla Nazionale è unico, la squadra è rispettata dovunque vada, Belo Horizonte, Bahia, Porto Alegre, la storia del Brasile è unica - ha confermato Ancelotti -. Vivo a Rio per capire, per studiare, per apprendere. Sono contento di questo passo".

Certamente quello che non poteva prevedere l'ex tecnico del Milan è di trovare un suo ex giocatore come Gennaro Gattuso in qualità di collega, fianco a fianco alla guida di una formazione così prestigiosa: "Mai avrei immaginato che Rino potesse diventare l'allenatore della Nazionale, ma ha tutti i meriti per onorare l'impegno. Ha carattere e personalità, spero di incontrarlo al Mondiale. Piuttosto non mi aspettavo le difficoltà incontrate dall'Italia - ha confessato Ancelotti -. È una crisi generazionale, non abbiamo grandi attaccanti come Vieri, Totti, Del Piero, Inzaghi. Siamo messi bene in difesa e a centrocampo, per il resto facciamo fatica a produrre veri talenti".

Il Milan rimane comunque nel cuore del commissario tecnico del Brasile che approva il ritorno di Massimiliano Allegri, ma soprattutto sostiene l'approdo di Luka Modric, fortemente sostenuto dallo stesso Ancelotti: "Sono contento che il Milan s'affidi di nuovo ad Allegri: è una figura importante di cui squadra e club avevano bisogno. La A ha allenatori importanti, Sarri, Conte, Gasperini - ha sottolineato Ancelotti -. Con Modric gli ho parlato, farà divertire i tifosi, lascerà il segno nel campionato, è felice della scelta, sa di poter andare al Mondiale, è un professionista assoluto, lo scorso anno non ha saltato nemmeno un allenamento".

E chi gli chiede se dopo il Brasile possa dire basta al calcio, Ancelotti risponde di non averne alcuna intenzione: "Ho tre soluzioni: resto qui, trovo qualcosa di interessante o smetto. Ancelotti pensionato? Lo escludo". 

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