La vittoria in gara-5 del Panathinaikos sull'Efes conferma la tradizione vincente del play greco: dal 2010 è mancato solamente 3 volte all'atto conclusivo
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Non sarà il più simpatico, né il più amato da compagni o avversari - le smorfie e sbracciate dopo alcune palle perse di Yurtseven in gara-4 e gara-5 sono ormai virali, ma sul DNA vincente di Kostas Sloukas non si può avere dubbi. Anche al termine di una serie complicata come quella vissuta con l'Anadolu Efes, il Panathinaikos si è assicurato un posto alle Final 4 di Eurolega anche grazie alla regia del 35enne di Salonicco.
6 volte con la canotta dell'Olympiacos (2010, 2012, 2013, 2015, 2022, 2023), "rinnegata" un paio di estati fa per passare dal Pireo ai cugini ateniesi in verde; 4 volte consecutivamente col Fenerbahce (dal 2016 al 2019), comprese quelle vissute al fianco di Datome e Melli; dopo la vittoria da protagonista nel 2024, tra un paio di settimane scarse Sloukas vivrà la seconda partecipazione alla Final 4 guidando la panchina del Panathinaikos.
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Il curriculum di Kostas, una volta raggiunto il fine settimana più esaltante della stagione di pallacanestro europea, recita 4 vittorie (Olympiacos 2012 e 2013, Fenerbahce 2017 e Panathinaikos 2024), 5 sconfitte in finale (Olympiacos 2010, 2015 e 2023, Fenerbahce 2016 e 2018) e 2 eliminazioni in semifinale (Fenerbahce 2019, Olympiacos 2022).
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Al termine del 75-67 con cui il Pana si è garantito il biglietto per la Etihad Arena di Abu Dhabi, il capitano dei greci ha espresso a Nova tutto l'orgoglio e la fame che caratterizza tutto il gruppo di coach Ataman: "Siamo il Panathinaikos, non ci sono scuse e non ci sono infortuni. Abbiamo lottato contro tutti e tutto e siamo arrivati alle Final 4. Si tratta di un'altra qualificazione storica per il club. È molto importante che il Panathinaikos sia al massimo livello: dimostra che l'anno scorso non è stato un fuoco di paglia. Ora andiamo a Abu Dhabi per difendere il titolo". Dopo averlo fatto più di un decennio fa coi rivali dell'Oly, Kostas Sloukas può dimostrare di non essersi dimenticato come si fa.