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Nba: vincono i Celtics e Minnesota, Banchero batte Jokic. Rimonta sfiorata per i Lakers

Va a Boston il big match contro i Bucks di Antetokounmpo, che vengono agganciati da Miami e Orlando al secondo posto nell'Eastern Conference. Irving spezza il sogno di LeBron e compagni

23 Nov 2023 - 09:12
 © Getty Images

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Emozioni a non finire nella congestionata notte Nba, con quattordici match in programma. Minnesota non si ferma più, batte i 76ers e allunga a Ovest approfittando del ko di Denver a Orlando, coi Nuggets che vengono scavalcati da Okc e agganciati da Dallas. Irving ferma infatti la rimonta dei Lakers, mentre a Est prosegue il dominio dei Celtics: Boston regola i Bucks di Antetokounmpo e guida con due partite di margine su un quartetto. 

BOSTON CELTICS-MILWAUKEE BUCKS 119-116
Il primo big match stagionale tra le super-favorite a Est va ai Boston Celtics, che non fermano la loro corsa e sconfiggono i Milwaukee Bucks di Giannis Antetokounmpo. La stella greca deve arrendersi in una gara che appare stregata sin dall'inizio, col +12 del primo quarto e il +14 a metà partita. L'effimero tentativo di rimonta arriva solo negli ultimi minuti del quarto quarto, ma Boston vince di tre punti e allunga in vetta: ora i Celtics guidano l'Eastern Conference con 12 vittorie e tre ko, davanti a un quartetto (Magic, Sixers, Bucks e Miami) che insegue con lo score di 10-5. Fanno senza dubbio la differenza Jaylen Brown e Jayson Tatum (influenzato), che chiudono con 26 e 23 punti, mentre Porzingis è il terzo violino a quota 21. Nei Bucks Antetokounmpo è sottotono e viene limitato a 21 punti con 13 rimbalzi e 7/20 al tiro, coi compagni che non riescono ad evitare la sconfitta. Non bastano i 28 punti di Brook Lopez e i 27 di Lillard. 

MINNESOTA TIMBERWOLVES-PHILADELPHIA 76ERS 112-99
Sconfitta pesante per i 76ers, che giocano senza Joel Embiid (problema all'anca) e cadono contro quella che sin qui è l'assoluta rivelazione della stagione: i Minnesota Timberwolves sanno solo vincere e guidano saldamente la Western Conference (11-3) dopo essere ripartiti con tre successi consecutivi. La gara viene controllata totalmente dai T'Wolves nella ripresa, chiusa a +12 nel terzo quarto, coi Sixers mantenuti a distanza di sicurezza e incapaci di rientrare davvero in gioco. Nei padroni di casa il trascinatore è sempre Anthony Edwards, che chiudee con 31 punti, 6 rimbalzi e 6 assist precedendo Towns (23) e il duo Gobert-Reid (13). Senza Embiid, nessuno dei suoi compagni brilla a livello realizzativo per Philadelphia: i migliori sono Maxey, Melton e Morris con 16 punti. Numeri che sono un ottimo esempio dell'inefficacia di Phila senza l'Mvp dell'ultima stagione. 

LOS ANGELES LAKERS-DALLAS MAVERICKS 101-104
I Dallas Mavericks rischiano di fare la frittata, ma Kyrie Irving li salva con cinque punti consecutivi che valgono la vittoria nel finale. Contro i Lakers, i Mavs volano infatti sul +20 nel terzo quarto e rischiano di farsi rimontare con un assurdo ultimo periodo da 30-13, che li vede andare in svantaggio a 1'16" dal termine prima della rimonta al cardiopalma negli istanti conclusivi. Nasce così la vittoria che vale l'aggancio ai Denver Nuggets e al terzo posto della Western Conference (10-5), che vede i Lakers settimi (9-7). Alla formazione losangelina non basta un'altra grande prova di LeBron James, che ha l'unica pecca di non trovare la tripla del pareggio sulla sirena, ma chiude con 26 punti e un totale di 9 rimbalzi e 7 assist: 16 punti arrivano proprio nell'ultimo quarto. Alle sue spalle le prove discrete di Reaves (17) e Russell (15), mentre delude Anthony Davis con soli 10 punti (e 13 rimbalzi). Pericolo scampato dunque per i Mavs in un ultimo quarto da 2/18 al tiro, venendo salvati da quello che era stato il peggior tiratore dell'arco: Irving, che chiude con 28 punti, realizza la tripla decisiva dopo aver tirato a 0/9 da tre. Il migliore del match comunque è Luka Doncic, che sfiora la tripla doppia: 30 punti, 12 rimbalzi e 8 assist per lo sloveno. 

ORLANDO MAGIC-DENVER NUGGETS 124-119
Marcia trionfale per gli Orlando Magic, che ottengono la quinta vittoria consecutiva e scalano la classifica dell'Eastern Conference: ora Banchero e compagni sono secondi in quartetto con dieci vittorie e cinque sconfitte. Il successo sui campioni in carica, che vanno ko per la quarta volta nelle ultime cinque trasferte, matura in rimonta: Denver è sul +6 prima dell'ultimo quarto, ma viene travolta e superata con un parziale da 42-31. Il trasciantore dei Magic è Franz Wagner, che segna 24 dei suoi 27 punti nel secondo tempo e scavalca Paolo Banchero (23) e Cole Anthony (20). Orlando fornisce così un'altra solida prova di squadra e conferma le fragilità dei Nuggets senza Jamal Murray: quattro vittorie e quattro sconfitte senza il canadese per Jokic e compagni, che soffrono di una mini-crisi e scivolano al terzo posto a Ovest (10-5). Non basta la tripla doppia da 30 punti, 13 rimbalzi e 12 assist del serbo, che supera Porter Jr. (25). I compagni non forniscono un adeguato supporto a questo duo e matura un'altra sconfitta pesante per i detentori dell'Nba, nonostante sei giocatori in doppia cifra. 

PHOENIX SUNS-GOLDEN STATE WARRIORS 123-115
Quinto successo di fila per i Phoenix Suns, che proseguono nella loro risalita nella Western Conference dopo un finale concitato: i padroni di casa volano anche sul +23 nel terzo quarto dopo aver tenuto i Warriors a percentuali risibili, ma si fanno rimontare fino al -3 a venti secondi dal termine. Solo i tiri liberi di Devin Booker chiudono i giochi, infliggendo a Golden State la settima sconfitta nelle ultime otto gare, che vale l'11° posto a Ovest (7-9). Partita estremamente sottotono di Steph Curry, che chiude con 16 punti e 1/8 da tre, venendo surclassato dal compagno Klay Thompson (23) e scavalcato da Saric (17) nel tabellino. Non va meglio a Chris Paul, che ingaggia un personale duello con l'arbitro e si guadagna due tecnii e l'espulsione, nonostante il sostegno di coach Kerr. Hanno così vita facile i Suns, trascinati da un sontuoso Kevin Durant: l'ex di giornata chiude con 32 punti e 15/15 ai liberi, precedendo un altrettanto efficace Booker. Sono 25 i punti per il suo compagno, che sfiora la tripla doppia con 8 rimbalzi e 10 assist. E Phoenix decolla nella Western Conference. 

CLEVELAND CAVALIERS-MIAMI HEAT 96-129
Kyle Lowry trascina i Miami Heat a una grande vittoria in trasferta, in un match che non vede mai il suo risultato in discussione: I Cavs sono a pezzi dopo il successo sui 76ers all'extratime e giocano sottoritmo e sottotono per tutta la sfida, scivolando a -22 nel terzo quarto e chiudendo con un parziale a loro sfavore di 28-17, nella sconfitta per 129-96 con gli Heat. I numeri sono estremamente sfavorevoli a Cleveland, che ha in Craig Porter (16) il suo miglior giocatore e vede le prestazioni deludenti di Garland (14), Mobley (13) e LeVert (12). Miami invece trova un Lowry d'altri tempi, top-scorer di giornata con 28 punti e sette triple realizzate, che lo rendono l'uomo della partita insieme al solidissimo rookie Jaime Jaquez Jr. (22). Nel finale coach Spoelstra può anche far ruotare la sua rosa e chiudere con otto giocatori in doppia cifra. Tra questi un Butler ai minimi termini, con 10 punti e un totale di 4 rimbalzi e 9 assist. Miami aggancia così Bucks, 76ers e Magic al secondo posto a Est (10-5). Cavs ottavi con otto vittorie e sette ko- 

NEW ORLEANS PELICANS-SACRAMENTO KINGS 117-112
Prosegue la risalita dei New Orleans Pelicans a Ovest, con quattro vittorie nelle ultime cinque gare e il due su due contro i Sacramento Kings, già sconfitti quarantott'ore fa col punteggio di 129-93. Questa volta il match è più equilibrato nel punteggio, coi Kings che sanno rientrare in gara dal -14 di metà partita e crollano solo nel finale sotto i colpi delle stelle di New Orleans. I migliori del match sono ancora una volta Zion Williamson e Brandon Ingram, che chiudono rispettivamente con 25 e 23 punti, precedendo un Valanciunas da 15 punti e 11 rimbalzi. Ai Kings non basta avere il top-scorer di giornata, un De'Aaron Fox da 26 punti, e due ottimi giocatori come Sabonis (23) e Harrison Barnes (22), per evitare la sconfitta che li fa scivolare al sesto posto a Ovest (8-6). Fatali i 62 punti concessi in area ai Pelicans, che salgono fino alla nona posizione della Western Conference (8-7). 

OKLAHOMA CITY THUNDER-CHICAGO BULLS 116-102
Volano e decollano anche gli Oklahoma City Thunder di Shai Gilgeous-Alexander, che da stanotte possono considerarsi la seconda forza della Western Conference (11-4) dopo aver scavalcato i Nuggets: sei vittorie consecutive per Okc, che tiene i Bulls a quattordici punti nel primo quarto e non si fa più raggiungere. Sono i sei liberi finali di Sga, osannato dai cori che ne invocano la nomina a Mvp dopo sole quindici gare stagionali, a chiudere definitivamente i giochi e infliggere l'undicesima sconfitta stagionale a Chicago, terzultima a Est (5-11). Il sesto successo consecutivo dei Thunder ha nel canadese Gilgeous-Alexander la sua stella polare: 40 punti, cinque rimbalzi e dodici assist per il faro di Okc, che precede nel tabellino Joe (20) e Holmgren (18 e 13 rimbalzi). Ai Bulls, privi di LaVine, non bastano i 25 punti di DeRozan e i 23 di Coby White per evitare un'altra sconfitta. Con Chicago che non arriva mai a meno di un possesso di distanza. 

ATLANTA HAWKS-BROOKLYN NETS 147-145 dts
Il pubblico di Atlanta assiste ad un'altra partita dall'altissimo punteggio, che questa volta viene vinta dai suoi beniamini: gli Hawks si fanno riacciuffare dopo un primo tempo da 77 punti e volano all'overtime, dove il canestro decisivo per il 147-145 sui Nets è di Trae Young a soli 17 secondi dal termine. Si interrompe così la striscia di tre sconfitte consecutive degli Hawks, che ora sono noni a Est (7-7) e infliggono il terzo ko di fila a Brooklyn, undicesima con sei vittorie e otto ko. Il top-scorer dei padroni di casa è Trae Young, che oltre a risolvere la sfida mette a referto il suo massimo stagionale con 43 punti, 4 rimbalzi e nove assist. Una prova d'autore che viene sublimata da otto triple, in un'Atlanta che sorride anche per le ottime prove di DeAndre Hunter (25) e Dejounte Murray (20), oltre che per l'ottimo apporto di una panchina capeggiata da Bogdanovic (14). Ai Nets non basta la prova da migliore in campo di Mikal Bridges, con 45 punti e dieci rimbalzi. Giocano bene anche Dinwiddie (26), Cam Johnson (23) e Claxton (22), con quest'ultimo che esce per falli nell'extra-time, ma arriva un'altra sconfitta. 

INDIANA PACERS-TORONTO RAPTORS 131-132
I Pacers vivono un altro finale in volata ed escono sconfitti dopo una gara tiratissima coi Raptors, che si vive punto a punto nei secondi finali. Il definitivo vantaggio dei canadesi arriva infatti a soli ventisette secondi dal termine ed è firmato da Barnes, mentre la tripla del controsorpasso di Buddy Hield non va a segno a 1.2 secondi dalla conclusione della sfida e vanifica la lotta dei Pacers. Indiana si consola con un'altra prova da All-Star di Tyrese Haliburton: 33 punti e 16 assist che gli consentono di precedere Hield (31), Turner (17) e Toppin (16). Numeri che non bastano per evitare la sesta sconfitta stagionale, che fa scivolare Indiana al settimo posto a Est (8-6). Toronto esulta invece per la straordinaria partita di Siakam: 36 punti con 10 rimbalzi e quattro assist, venendo supportato da Schroder (26) e Barnes (20) in una grande notte per i Raptors. Ora la formazione ospite è decima nell'Eastern Conference (7-8). 

CHARLOTTE HORNETS-WASHINGTON WIZARDS 117-114
Gli Hornets vanno sotto anche di 19 punti contro Washington, ma sanno rimontare con un ultimo quarto sontuoso (39-23) e conquistare il secondo successo consecutivo dopo un ampio svantaggio. A nulla servono gli sforzi dei Wizards, che hanno in Kuzma (28) e Poole (24) i loro trascinatori sul campo. La settima sconfitta consecutiva per il team della capitale matura con un Gallinari opaco e impalpabile: un punto e cinque rimbalzi in 14'. Sfolgorante, invece, la prova di LaMelo Ball negli Hornets: Charlotte si gode un campione che supera quota trenta punti per la settima volta nelle ultime nove gare, chiudendo con 34 punti e un totale di otto rimbalzi e tredici assist. Alle sue spalle Miles Bridges con 33 punti e dieci rimbalzi, fondamentale in cui è decisivo anche Mark Williams (15). Gli Hornets risalgono così in 12a posizione (5-9) a Est, dove i Wizards sono mestamente penultimi (2-12). 

SAN ANTONIO SPURS-LOS ANGELES CLIPPERS 102-109
Nulla da fare anche per i San Antonio Spurs, che crollano nuovamente coi Clippers dopo il ko di due giorni fa (99-124) e subiscono la decima sconfitta consecutiva, che consolida il loro ultimo posto nella Western Conference (3-12). Wembanyama e compagni non sono mai in partita sin dal 26-14 d'inizio gara e affondano col passare dei minuti, coi Clippers a chiudere subito i conti col parziale di 18-2 a inizio ripresa e gestirsi nel finale. Non basta la doppia doppia da 22 punti e 15 rimbalzi del francese, che precede un quartetto nello score: Sochan (19), Vassell (18), Zach Collins (16) e Keldon Johnson (15) vanno in doppia cifra, ma questo non basta. Vincono i Clippers con le grandi prove di Leonard (26) e George (24), mentre Harden gioca per la squadra: 16 punti, sei rimbalzi e nove assist. Kawhi viene fischiato a spron battuto dal suo pubblico, che non gli ha ancora perdonato l'addio da free agent di cinque anni fa e lo rimpiange in questo momento di crisi degli Spurs. Popovich interviene a gamba tesa, prendendo il megafono e redarguendo i suoi: "Scusatemi un secondo: possiamo smettere di fischiare e lasciamo giocare questi ragazzi? Abbiate un po' di classe. Noi non siamo questi. Smettere di fischiare". Ma i fischi riprendono subito. 

PORTLAND TRAIL BLAZERS-UTAH JAZZ 121-105
I Blazers tornano a vincere dopo otto sconfitte di fila e lo fanno in un match senza storia, che li vede ricacciare Utah a diciassette punti di distanza dopo metà partita e limitarsi a controllare nella ripresa. Il bruttissimo ko dei Jazz matura nonostante il buon subentro dalla panchina di Simone Fontecchio, che realizza 8 punti (3/7 al tiro) in 16' di gioco. Numeri che, sommati ai 24 punti di Markkanen e a un quintetto totalmente in doppia cifra, non bastano per evitare una sconfitta che vale il 12° posto nella Western Conference: Utah e Portland lo condividono con quattro vittorie e undici ko. I Blazers sorridono per la grande prova di Jerami Grant, che chiude a quota 30 punti precedendo Brogdon (20) e Jabari Walker (19), ma soprattutto festeggiano il rientro di Scoot Henderson dopo l'infortunio: +15 di plus/minus in 16' giocati. 

HOUSTON ROCKETS-MEMPHIS GRIZZLIES 111-91
Nella gara meno patinata della serata, i Memphis Grizzlies incassano l'ennesimo ko stagionale, che li rende sempre più penultimi a Ovest (3-11). Contro i Rockets tutto matura in un ultimo quarto da 37-23 per i padroni di casa, dopo che gli ospiti avevano comandato nei primi due periodi e avevano chiuso a +1 al riposo. Houston riparte così dopo tre ko consecutivi e si risolleva con un sontuoso Jalen Green, che mette a referto 34 punti precedendo nel tabellino Jabari Smith (18) e VanVleet (16): 26 dei suoi punti arrivano nella ripresa vincente dei texani. Non bastano i 23 punti di Jaren Jackson Jr. e Desmond Bane ai Grizzlies, che continuano a risentire dell'assenza dello squalificato Ja Morant e non trovano un'anima. Il penultimo posto di Memphis fa da contraltare alla risalita degli Houston Rockets, ora ottavi a Ovest (8-6). 

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