L'edizione odierna de La Prealpina ospita una lunga intervista a Matteo Librizzi, capitano dell'Openjobmetis Varese: "Ho sempre cercato di mettere la squadra al primo posto. Ero felicissimo sia quando partivo in quintetto ma lo resto anche ora che parto dalla panchina: tutte le esperienze vissute nell'arco della stagione mi hanno fatto imparare tantissimo. Nell'estate 2024 non mi sono mai fermato, lavorando tantissimo a livello tecnico e fisico per recuperare dall'infortunio alla spalla e farmi trovare pronto sin dal precampionato, anticipando i tempi. Mi sono sentito subito pronto, e si è creata una sicurezza in più: ogni volta c'è stata una occasione di giocare, poco o tanto che fosse, l'ho colta al volo. Varese per me è assolutamente speciale: il supporto del pubblico c'è sempre stato, anche quando giocavo 10' a partita mi hanno sempre fatto sentire uno di loro. Essere diventato capitano a 22 anni è stato motivo di grande gioia, ma anche una grandissima responsabilità. In alcuni momenti della stagione ho sentito la pressione di rappresentare la mia città: un americano finisce la stagione e poi torna a casa, invece io sarò legato per sempre a Varese. Varese avrà sempre il mio cuore: è una cosa che ho detto sin dal mio primo giorno da professionista. Poi si vedrà in estate, ma giocare per la mia città ha sempre un sapore speciale. Ma oggi penso a Varese e all'amore per la mia squadra".