BASKET

Nba: Gallinari ne segna 14, ma OKC perde con Indiana. Lakers ok a Phoenix  

Non basta il contributo dell'azzurro ai Thunder, sconfitti 111-85. Davis e LeBron piegano i Suns 123-115

  • A
  • A
  • A

Sconfitta nella notte NBA per gli Oklahoma City Thunder, battuti 111-85 dagli Indiana Pacers nonostante i 14 punti messi a segno da Danilo Gallinari,. Dall’altra parte sono 23 per T.J. Warren. Bene i Los Angeles Lakers che passano su Phoenix grazie ai 24 punti di Davis e ai 19 di Lebron James. Una schiacciata di Embiid a 13 secondi dalla fine spinge Philadelphia contro Cleveland 98-97, Young ne segna 42 e Atlanta batte Denver 125-121.

INDIANA PACERS-OKLAHOMA CITY THUNDER 111-85
OKC perde sul campo di Indiana al termine di una sfida che si spacca definitivamente nel terzo quarto, con i Pacers che piazzano un parziale complessivo di 34-20, spinti soprattutto da T.J. Warren che segna 11 dei suoi 23 punti complessivi al rientro dagli spogliatoi. Indiana nel terzo periodo arriva anche ad avere 26 punti di vantaggio, un margine non più colmabile da parte dei Thunder che così devono alzare bandiera bianca. Danilo Gallinari è il migliore dei Thunder con 14 punti realizzati, in una partita in cui Okc si trova a inseguire praticamente sempre, senza trovare mai le giuste contromisure difensive insieme alla necessaria efficacia in zona offensiva.

PHOENIX SUNS-LOS ANGELES LAKERS 115-123
La miglior partenza dal 2010 questo inizio di 2019 per i Los Angeles Lakers che riscattano la sconfitta contro i campioni NBA dei Toronto Raptors battendo i Phoenix Suns 123-115 grazie alla coppia Davis-James (24 e 19 punti), accompagnata da un ottimo Kuzma che chiude a quota 23. Lebron James aggiunge anche 11 rimbalzi e 7 assist alla solita partita totale, ai Suns invece non sono sufficienti i 21 punti a testa di Rubio e Booker. Sfida che si mantiene in bilico per tutti i 48 minuti, a fare la differenza in favore di LA sono nel finale tre bombe consecutive, una di James e due di Kuzma, che rispondono al vantaggio 113-111 di Phoenix a 3:29 dalla fine siglato da Booker con una giocata nei pressi del ferro.

PHILADELPHIA 76ERS-CLEVELAND CAVALIERS 98-97
Con la difesa, più che con l’attacco, i 76ers hanno ragione dei Cleveland Cavaliers che vengono lasciati senza canestri a segno negli ultimi tre minuti e mezzo di partita. I punti decisivi per la sfida sono quelli di Joel Embiid che a 26 secondi dalla fine inchioda la schiacciata che regala a Phila una vittoria in volata. Il camerunense conclude la propria serata con 27 punti, dall’altra parte ci sono i 20 di Kevin Love, mentre è una gara da dimenticare per Harris che sbaglia tutte e 11 le triple tentate nel corso della partita. Cleveland può avere rimpianti perché soprattutto nel quarto periodo le percentuali di tiro dei 76ers sono basse e i Cavs si costruiscono anche cinque lunghezze di margine in tre diverse occasioni. La beffa finale arriva così sull’affondata di Embiid trovato da Harris.

DENVER NUGGETS-ATLANTA HAWKS 121-125
Doppia-doppia fenomenale di Trae Young e gli Hawks passano contro i Denver Nuggets. Il numero 0 di Atlanta chiude infatti la propria serata con 42 punti, miglior prestazione della sua stagione fino a questo momento, aggiunge anche 11 assist e tira 8 su 13 da tre punti. Per gli Hawks importanti anche i 20 punti di Jabari Parker, dall’altra parte a Denver non bastano i 21 di Barton e i 20 di Nikola Jokic. Atlanta si costruisce un vantaggio importante prima dell’intervallo con un secondo periodo da 38 punti segnati, margine che resta anche di 13 punti nel terzo quarto. Denver però ricuce nel corso della ripresa fino a pareggiare la gara a quota 101 all’inizio del quarto periodo, Young però infila un paio delle sue bombe di serata per riportare avanti Atlanta sul 114-106. I Nuggets non riescono più ad accorciare oltre le quattro lunghezze il proprio svantaggio e così sono costretti a cedere di fronte a un Trae Young in versione scintillante.

MIAMI HEAT-DETROIT PISTONS 117-108
Jimmy Butler ne piazza 20 e così Miami vince anche contro Detroit e continua a vivere un avvio di stagione forse al di sopra delle aspettative per la franchigia della Florida. L’ex Bulls, tra le altre, è decisivo perché 11 dei suoi punti arrivano nel quarto periodo e permettono così agli Heat di resistere al rientro dei Pistons e di evitare di sciupare il grande vantaggio di 29 punti costruito nel corso della gara. Detroit, però, dopo un primo tempo complicato con appena 37 punti segnati, rientra in campo e piazza due quarti da oltre 30 punti realizzati, ma non basta per evitare la sconfitta. Per i Pistons assenti Griffin e Rose, non ancora al meglio e quindi non in grado di supportare due partite in due giorni dopo essere scesi in campo nella notte tra lunedì e martedì. Per Detroit il migliore è Kennard con 22 punti realizzati.

CHICAGO BULLS-NEW YORK KNICKS 120-102
Sette triple segnate nel solo quarto periodo, record di franchigia, per Coby White che conclude la gara contro i Knicks a quota 27 punti e contribuisce ai 35 punti segnati dei Bulls nel corso degli ultimi 12 minuti di partita. E pensare che White aveva cominciato con cinque errori filati dal campo e dopo tre quarti aveva appena 4 punti, prima di un finale in crescendo non proprio così comune per un rookie di 19 anni. A New York non bastano i 22 punti di Marcus Morris. Gara che vira verso i Bulls quando Chicago infila un parziale di 24-2 che porta il punteggio sul 109-89 in favore di Chicago a poco meno di 6 minuti dalla sirena finale. White conclude la propria serata magica con la tripla che chiude ogni tipo di discorso a poco più di 1 minuto dalla fine, quando rientra in panchina tra gli applausi meritati del pubblico. Per i Bulls ci sono anche i 25 di Zach LaVine.

UTAH JAZZ-BROOKLYN NETS 119-114
Irving segna 27 punti contro Utah che però si appoggia alla coppia Mitchell-Gobert per conquistare il successo: per il primo ci sono 30 punti a fine serata, per il secondo una solida doppia-doppia, non così inusuale, da 18 punti e 15 rimbalzi. Il francese è decisivo per il successo dei Jazz perché negli ultimi 90 secondi della sfida segna in due possessi consecutivi, tra cui la schiacciata che a 55 secondi dalla fine regala il vantaggio a Utah sul 116-114. Irving sbaglia il tiro da tre che regalerebbe il contro sorpasso a Brooklyn, dall’altra parte Mitchell e Conley non tradiscono ai liberi con un complessivo 3 su 4 nei secondi finali che chiude definitivamente la questione. E pensare che i Nets si erano portati avanti nel primo tempo anche sul 55-43, con Jared Allen a chiudere un parziale di 19-7 per Brooklyn, vantaggio consolidato prima dell’intervallo da Prince e Irving fino al 68-53. Utah apre però la ripresa con un 13-0 di parziale, Brooklyn resta quattro minuti senza segnare prima della spallata decisiva di Gobert nel finale.

SACRAMENTO KINGS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 107-99
Lillard ne piazza 27, ma i Sacramento Kings sorridono grazie all’accoppiata tutta serba formata da Bogdanovic e Bjelica: il primo chiude con 25 punti e 10 assist, il secondo ci aggiunge 19 punti e 12 rimbalzi, con i Kings che almeno in questa gara non sembrano risentire dell’assenza del loro miglior realizzatore Aaron Fox, fuori per un problema a una caviglia. Primo tempo equilibrato, a spostare la gara verso Sacramento è un terzo quarto da 35 punti per i Kings che conservano ancora 14 punti di margine all’inizio dell’ultimo quarto, prima di subire il rientro di Portland che arriva vicino sul 98-93 con la bomba di Simons a 2:51 dalla fine. Bjelica e Cory Joseph però trovano due triple pesanti che respingono l’assalto dei Blazers, con il secondo che pesca un canestro fondamentale dopo che fino a quel momento aveva sbagliato tutti e cinque i tiri tentati.

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 comments