BASKET NBA

Nba: Belinelli e Gallinari fanno festa all'overtime, continua la corsa di Bucks e Lakers

Gli italiani sono decisivi nelle vittorie in extremis di San Antonio su Sacramento e Oklahoma City su Minnesota

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Italiani protagonisti nella notte di Nba: Marco Belinelli regala la straordinaria tripla del pareggio sulla sirena ai San Antonio Spurs, che poi battono i Kings 105-104 all'overtime, decisivo anche Danilo Gallinari per i Thunder (a loro volta vittoriosi dopo i tempi regolamentari su Minnesota, con finale di 139-127). Per i Bucks 14° successo di fila (119-91 nel giorno del compleanno di Giannis Antetokounmpo), i Lakers fanno 113-136 a Portland.

SAN ANTONIO SPURS-SACRAMENTO KINGS 105-104 OT

C'è qualcosa di magico in questo avvio di dicembre dei San Antonio Spurs, che per la seconda volta in tre giorni vincono all'overtime una partita che sembrava ampiamente persa grazie a una rimonta tutto cuore. E l'uomo della provvidenza, nella sfida mai banale contro i Sacramento Kings, risponde in questo caso al nome di Marco Belinelli: l'azzurro vive la sua notte più prolifica dell'anno (mette infatti a referto 11 punti), ma soprattutto mette la firma sui 9 punti rimontati dai texani negli ultimi due minuti grazie alla tripla del pareggio a 3 secondi dalla sirena. L'overtime è nervosissimo e pieno di errori, ma premia San Antonio grazie a uno striminzito parziale di 5-4. Decisivo si rivela quindi un LaMarcus Aldridge da 19 punti e 13 rimbalzi, anche se i Kings presentano ben due uomini in grado di superarlo nello score: si tratta di Harrison Barnes (21) e Buddy Hield (23), che però ha la pesante responsabilità di aver lasciato libero Belinelli nell'istante che fa svoltare la partita.

OKLAHOMA CITY THUNDER-MINNESOTA TIMBERWOLVES 139-127 OT

E anche Danilo Gallinari si regala una vittoria all'overtime, in cui non è decisivo allo scadere ma trova comunque una prestazione di altissimo livello con 21 punti e 7 rimbalzi, di cui il più importante in assoluto è uno dalla lunetta. Meglio di lui fa un Chris Paul pienamente ritrovato che arriva a quota 30, mentre Shai Gilgeous-Alexander si ferma a 29. Anche i Thunder vincono dopo aver rincorso, grazie a un Dennis Schroeder che pareggia sul 121-119 per Minnesota a 1,1 secondi dalla sirena in un finale thrilling. Poco prima, infatti, il Gallo aveva segnato un libero comminato dall'arbitro per un bizzarro fallo tecnico dei T'Wolves (il secondo "delay of game" di squadra, provocato da Jordan Bell in campo con la maglia fuori dai pantaloncini). E proprio questo episodio, conti alla mano, decide la partita.

PORTLAND TRAIL BLAZERS-LOS ANGELES LAKERS 113-136

Continua la marcia trionfale dei Lakers, che si mette definitivamente alle spalle il ko contro Dallas vincendo la terza partita di fila nel tour di trasferte attualmente in corso per i gialloviola. E la loro undicesima vittoria di fila lontano dallo Staples Center arriva nel non lontano Moda Center, dove i Trail Blazers trovano la seconda sconfitta settimanale contro una losangelina. A Portland sono da urlo le percentuali offensive dei Lakers, che sfoggiano un Anthony Davis da 39 punti e un LeBron James che contribuisce eccome alla causa trovandone 31. Smorfia di disappunto per Carmelo Anthony, che non va oltre i 15 e arriva a cifra tonda nei confronti diretti persi con LeBron (20). Molto meglio va la partita di Damian Lillard (29 punti) o quella di Hassan Whiteside (17+10), ma il problema di Portland è quello di non riuscire a difendere sugli scatenati Lakers. E la sconfitta ne è la più diretta conseguenza.

MILWAUKEE BUCKS-LOS ANGELES CLIPPERS 119-91

Chi davvero era attesa al varco è invece Milwaukee, chiamata alla definitiva prova di maturità nella sfida tra stelle con i Clippers. Tanto più che i californiani si erano presentati in Wisconsin con la propria batteria di stelle al gran completo, partendo da Paul George e arrivando a Kawhi Leonard. A vincere invece sono ancora una volta i Bucks, per la quattordicesima volta di fila. E quasi inevitabilmente il protagonista assoluto è il solito Giannis Antetokounmpo, in una giornata tra l'altro di festa per lui (il giorno del suo 25° compleanno): per il formidabile greco arrivano 27 punti e 11 rimbalzi. Di tutt'altro livello la prestazione di Leonard (17) e George (13), peraltro accompagnati dai cori "Sopravvalutato" del pubblico. Ma ancora più effetto fa il terrificante +41 fatto registrare dai Bucks a metà del quarto periodo sul 108-67, con la possibilità di mettere in campo le riserve a vittoria ormai acquisita. E questa è forse la più alta dimostrazione di forza di una squadra che al momento sembra completamente inarrestabile.

CHICAGO BULLS-GOLDEN STATE WARRIORS 98-100

Un inatteso sorriso arriva invece da chi nella Western Conference aveva finora raccolto solo mugugni. Sono i Golden State Warriors, che pongono fine alla recente emorragia dalle vittorie e schiantano i Bulls nella combattutissima sfida dello United Center. C'è peraltro da dire che Chicago sembra portare bene ai californiani, che hanno vinto due sole partite delle ultime nove e entrambe proprio contro i Bulls. Importante la prova di Glenn Robinson III, che mette a referto 20 punti, mentre Alec Burks arriva a 14. E i padroni di casa hanno tanto da rimproverarsi, a partire dal vantaggio di 7 punti scialacquato a quarto parziale ampiamente iniziato. E sicuramente le nuove giornate con buona vena realizzativa di Zach LaVine (21 punti) e Lauri Markkanen (20) non bastano a giustificare una sconfitta che nessuno a Chicago voleva proprio ritrovarsi a commentare.

BOSTON CELTICS-DENVER NUGGETS 108-95

Chi sul parquet di casa non perde un colpo sono i Celtics, che contro un avversario che nella ipercompetitiva Western Conference è alle spalle solo delle corazzate Lakers e Dallas (ossia i Nuggets) vincono la nona di fila al TD Garden, sicuramente una delle più belle e importanti del lotto. Sono tre i califfi che guidano Boston all'interno di una partita trascorsa interamente in vantaggio: si tratta di Jayson Tatum (26 punti a fine partita), Jaylen Brown (21) e Kemba Walker (19). Il top scorer di serata, nonché l'unico in doppia doppia dell'intera partita, arriva però in casa Denver: si tratta di un Nikola Jokic da 30 punti e 10 rimbalzi, in una partita che non è però sufficiente a mettere i ragazzi del Colorado in condizione anche solo di impensierire Boston. Figuriamoci di batterla.

DETROIT PISTONS-INDIANA PACERS 108-101

Nella Easter Conference è importante anche la vittoria di Detroit, che sulle ali di una prestazione magistrale di Andre Drummond (25 punti e 22 rimbalzi) ha la meglio sui Pacers e vede ora la zona playoff di nuovo a portata di mano. Decisivo anche Blake Griffin, che come il compagno mette a referto 25 punti di cui 3 arrivano però a 40 secondi dalla sirena. Si tratta della tripla che di fatto decide il match e a cui Indiana non riesce a controbattere. E dato che in Michigan si era assistito a un match di altissimo livello (26 punti per TJ Warren, 18+13 rimbalzi di Domantas Sabonis), i rimpianti non mancano. Anche se per il momento la classifica continua a sorridere.

CHARLOTTE HORNETS-BROOKLYN NETS 104-111

E con la vittoria sui Pacers, Detroit sopravanza proprio Charlotte, che sul parquet amico dello Spectrum Center si deve inchinare di fronte a unJoe Harris che mette a segno qualcosa come sei triple: il piatto forte dei suoi 22 punti che contribuiscono non poco al successo dei Nets, che in vista della corsa ai playoff potrebbe rivelarsi cruciale. Brooklyn si regala comunque una prestazione di squadra di livello altissimo, come confermano i tre giocatori in doppia doppia: DeAndre Jordan (16+13 rimbalzi), Jarrett Allen (14+10) e Spencer Dinwiddie (13+12 assist). Cadono invece gli Hornets, che pure per buona parte del primo tempo avevano sperato di vincere lo scontro tra mine vaganti della Eastern Conference. Anche perché Devonte' Graham chiude a 29 punti e Terry Rozier a 24. Ma la vittoria prende la strada di Brooklyn.

MIAMI HEAT-WASHINGTON WIZARDS 112-103

Miami continua la sua corsa a distanza con Boston e Toronto a caccia di una risposta alla fatidica domanda "Dopo Milwaukee, qual è la migliore franchigia della Eastern Conference?". Ebbene, dalla Florida i ragazzi di coach Spoelstra battono un colpo e si mettono alle spalle il ko di due giorni fa proprio a Boston vincendo una partita non banale contro Washington, che trascorre praticamente tutto il primo tempo in vantaggio (arrivando a +11) e inizia anche il quarto periodo con il naso davanti all'American Airlines Arena. Poi però Jimmy Butler prende in mano la squadra e si regala un'altra tripla doppia, la seconda solo in questa settimana (28 punti, 11 rimbalzi e 11 assist. Gli Heat picchiano a canestro anche con Bam Adebayo (24 punti) e Tyler Herro (22), mentre in casa Wizards vanno registrati i 23 punti di Bradley Beal. Che anche stavolta, però, non bastano per trovare la vittoria.

CLEVELAND CAVALIERS-ORLANDO MAGIC 87-93

Non è facile la vita di un tifoso di basket a Cleveland ultimamente. Non solo perché i Cavs faticano tremendamente a vincere (e infatti ci sono riusciti solo 5 volte in 21 partite), ma anche perché la fatica riguarda anche solo andare a canestro. Nessuno nella Eastern Conference ha finora segnato meno dei ragazzi dell'Ohio, e ad approfittarne sono i Magic che in un colpo solo sbancano la Rocket Mortgage FieldHouse, riportano il loro record sul 50% (11 vittorie, 11 sconfitte) e irrompono in zona playoff. La firma sul successo in trasferta arriva dalle mani sapienti di Terrence Ross (21 punti), Evan Fournier (18), ma anche Aaron Gordon. Che non va oltre i 14, ma a 20 secondi dalla fine schiaccia nel cesto il pallone della sicurezza. Collin Sexton arriva a 19 in casa Cavs, ma è forse l'unica notizia positiva in un gruppo sempre più allo sbando (come la folle gestione dell'ultimo possesso dimostra chiaramente).
 

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