L'ala americana si è inserita subito nei meccanismi di coach Christian: anche con Sassari ottima prova con 16 punti, 6 rimbalzi e 2 assist
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I suoi compagni parlano sempre con grande ammirazione del suo talento e, una volta in più, Jarrod Uthoff ha spiegato perché nell'ultima di regular season con Sassari.
Avvicinandosi ai playoff con 16 punti figli di 4 triple a segno (su 10 tentate), 2 assist e 6 rimbalzi.
Il solito contributo totale, con l'unica mancanza alla voce stoppate, dove di solito è sempre presente: con 1,2 a partita è il quinto migliore della regular season in questo dato.
A spiegare bene il suo apporto nelle due fasi, però, è il dato sui rimbalzi difensivi: 5 a partita, dietro a mostri sacri come Bilan e Kabengele.
Arrivato a Trieste dopo tre stagioni in Giappone, il ragazzo di Cedar Rapids, Iowa, ci ha messo davvero poco a diventare uno dei trascinatori della cavalcata della neopromossa di coach Christian.
Ha toppato giusto nella gara d'esordio, con Milano: 0 punti in 35 minuti, dato mai più ripetuto dal punto di vista realizzativo.
Un predestinato, visti i riconoscimenti ottenuti già a livello liceale e confermati negli anni al college, fino alle esperienze con i Toronto Raptors e i Dallas Mavericks, prima di iniziare a fare la spola tra America e Europa.
Dopo il salto di continente fino al Giappone, l'approdo a Trieste, con il GM Arcieri che ha da sempre creduto potesse diventare un perno del nuovo progetto.
Così è stato, visto che Uthoff ha partecipato da protagonista al raggiungimento del doppio obiettivo (Final Eight e qualificazione playoff) che descrive l'ottima stagione, da neopromossa, di Trieste.
Che, proprio adesso, non vuole smettere di sognare.