Mondiali rugby: Sudafrica di bronzo

All'Olympic Park di Londra gli Springbok battono 24-13 i Pumas e salgono sul gradino più basso del podio: domani la finale Nuova Zelanda-Australia

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Smaltita la delusione per la finale mancata di un soffio, il Sudafrica ritrova il sorriso conquistando il bronzo mondiale contro l'Argentina. All'Olympic Park di Londra finisce 24-13 per gli Springboks che mettono in cassaforte il successo con un gran primo tempo chiuso in vantaggio per 16-0. Non basta il cuore dei Pumas, comunque protagonisti di un grandissimo campionato. Domani, a Twickenham, la finalissima tra Nuova Zelanda e Australia.

Nello stadio olimpico dedicato alla regina Elisabetta non c'è un posto a pagarlo oro. Si gioca la finale per il terzo posto e i presupposti per assistere a una grande partita ci sono tutti, considerato anche l'ultimo precedente dell'8 agosto scorso ha regalato ai Pumas la prima storica vittoria sugli Springboks (37-25) in 21 confronti diretti tra le due formazioni. Peccato che subito in avvio la foga degli argentini si tramuti in una scorrettezza del mediano di mischia Cubelli che viene sanzionata con un cartellino giallo dal severissimo arbitro John Lacey. In superiorità numerica al Sudafrica basta una fase per allargare il gioco all'ala dove al 6' Pietersen schiaccia oltre la linea una meta che Pollard trasforma senza problemi.

L'Argentina si riorganizza ma ogni volta che si porta nelle 22 avversarie il quindici di Heyneke Meyer alza un muro invalicabile. Pollard ha il piede telecomandato e ogni volta che decide di andare verso i pali (14', 33' e 40') li centra trasformando in punti la mancanza di disciplina dei Pumas. Il primo tempo va così in archivio sul 16-0 in favore degli Springboks e il drop di Sanchez in avvio di ripresa che vale il momentaneo 16-3 è soltanto l'illusione che il match possa tornare in equilibrio. Un minuto più tardi arriva infatti la seconda meta sudafricana: Kriel e Habana fanno vedere come si addomestica un ovale, mentre Etzebeth ha solo il compito di ricevere e depositare oltre la linea la palla del 21-3.

Due calci ravvicinati, uno per parte, fissano il punteggio sul 24-6 al 52' ed è qui che il Sudafrica inizia a controllare il match, lasciando l'iniziativa all'Argentina: sugli spalti la festa è comunque biancoceleste e quando a tempo ormai scaduto arriva anche la meta dei Pumas (Orlandi, trasformata Sanchez) l'Olympic Park esplode nel boato che rende omaggio agli argentini, comunque protagonisti di un grandissimo mondiale. Normale amministrazione, invece, per il Sudafrica, che può comunque consolarsi con un bronzo mondiale dopo la sconfitta in semifinale per 20-18 contro la Nuova Zelanda.

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