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ALPINISMO

La via Solleder-Lettenbauer compie cento anni, un documentario CAI la celebra

La storica via aperta dai due alpinisti tedeschi sulla Nord-Ovest del Civetta è considerata l'alba del sesto grado

di Stefano Gatti
23 Set 2025 - 16:45
 © Emanuele Confortin

© Emanuele Confortin

Verrà presentato sabato 27 settembre ad Alleghe (in provincia di Belluno) il documentario “100 Solleder Lettenbauer” diretto da Emanuele Confortin e finanziato dal CAI (Club Alpino Italiano) che racconta i primi cento anni di vita della storica via di scalata aperta venerdì 7 agosto 1925 da Emil Solleder e Gustav Lettenbauer (entrambi bavaresi ed esponenti della Scuola alpinistica di Monaco) sulla parete Nord-Ovest del Monte Civetta, nota anche come "la parete delle pareti", realizzando quella che viene considerata la prima salita di sesto grado. I due alpinisti tedeschi salirono per la prima volta l’enorme muro posto a sinistra del Cristallo, il ghiacciaio pensile situato al centro della gigantesca parete, uscendo direttamente in vetta. Il documentario verrà proiettato per la prima volta l'ultimo sabato di settembre alla Palestra Comunale di Caprile di Alleghe (località tra l'altro dalla quale la Nord-Ovest è visibile) in occasione dell'evento "La Via Solleder-Lettenbauer compie cento anni-In Civetta nasce il sesto grado". Alla première (che avrà inizio alle 20.30) parteciperà il Presidente generale del CAI Antonio Montani

© Emanuele Confortin

© Emanuele Confortin

Prodotto dagli alpinisti e Guide Alpine Alessandro Baù e Alessandro Beber (oltre che dallo stesso regista) con la partecipazione economica del Club Alpino Italiano, lo scopo del lavoro è quello di ripercorrere nel tempo la celebre ascensione, inserendola nel contesto della parete Nord-ovest del Civetta, lungo la quale sono state scritte alcune delle pagine più entusiasmanti dell’alpinismo dolomitico del secolo scorso ma anche in tempi recenti e recentissimi. Ultima in ordine cronologico - alla fine dello scorso mese di luglio - l'apertura di il “Pilastro Renato” da parte proprio di Baù e Beber insieme al loro collega Nicola Tondini, che ne aveva intuito la linea di salita fin dal 2009.

© Emanuele Confortin

© Emanuele Confortin

Tornando alla Solleder-Lettebauer, l'apertura dell'itinerario di salita rappresentò un exploit senza precedenti, caratterizzato dallo sviluppo di più di 1100 metri, dalla costante verticalità della roccia, dall’esposizione a nord e dal superamento di elevatissime difficoltà tecniche. Il problema alpinistico nel suo complesso venne risolto in giornata, con una “corsa” dall’attacco della via alla sua uscita sulla vetta principale (metri 3220) portato a termine senza fare ricorso al bivacco, soluzione al contrario inevitabile per molti dei successivi ripetitori. Un ruolo centrale nell’opera di Confortin lo riveste la narrazione visiva della ripetizione dell’itinerario, realizzata “cercando di essere il più lenti possibile”, per riuscire a documentare al meglio la via e ad assaporarne i tratti salienti.

© Emanuele Confortin

© Emanuele Confortin

“Quando Valter Bellenzier, Alessandro Baù e Alessandro Beber mi hanno proposto di curare la regia del lavoro ho accettato senza esitazioni. Abbiamo cercato di intrecciare documenti storici e immagini di archivio alle voci di alcuni dei maggiori conoscitori della parete, il tutto sullo sfondo delle riprese realizzate ad agosto 2024, durante la nostra ripetizione della via. Da frequentatore delle montagne dell’Est, sono sempre stato affascinato dalla Nord-Ovest e poterne raccontare almeno in parte la storia è stato un onore, ma anche una responsabilità”. (Emanuele Confortin)

© Marco Bergamo

© Marco Bergamo

Fin dalla sua apertura ormai un secolo fa la Solleder-Lettenbauer divenne il metro di paragone con il quale fu individuato il VI grado nella scala di difficoltà alpinistiche. Da quel momento il Civetta entrò nell’immaginario collettivo come terreno d’elezione per l’evoluzione delle difficoltà in alpinismo. La Solleder-Lettenbauer è stata infatti banco di prova per intere generazioni di alpinisti: un mito che rimane intatto anche a cento anni dalla sua apertura.

© Marco Bergamo

© Marco Bergamo

La ricostruzione storica della scalata si avvale delle competenze professionali di Alessandro Baù, Alessandro Beber e Manrico Dell’Agnola, profondi conoscitori della Nord-Ovest. La realizzazione del documentario è stata possibile anche grazie ai contributi di Montura, Club Alpino Accademico Italiano e sezione CAI di Agordo.

© Emanuele Confortin

© Emanuele Confortin

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