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ALPINISMO

Pilastro Renato, nuova via sulla Nord-Ovest del Civetta

Il racconto dettagliato dell’apertura di una nuova via su una delle pareti più leggendarie dell'arco alpino

di Stefano Gatti
21 Set 2025 - 12:46
 © Baù-Beber-Tondini

© Baù-Beber-Tondini

Tra martedì 29 e mercoledì 30 luglio 2025, nel cuore dell'estate oggi al suo epilogo, le guide alpine Alessandro Baù e Nicola Tondini, con il supporto del collega Alessandro Beber, hanno aperto una nuova via, ribattezzata “Pilastro Renato” (670 metri di sviluppo verticale, difficoltà salita in apertura IX e A2), sulla imponente parete Nord-Ovest del Civetta (metri 3220), nelle Dolomiti Bellunesi. Una parete la cui storia si lega a imprese epiche e a grandi nomi dell'alpinismo, sulla cui roccia corrono oggi numerose vie, dalle classiche alle più moderne. La più celebre resta in assoluto la via Lettenbauer-Solleder, Direttissima alla vetta considerata un simbolo del sesto grado, aperta in giornata da Emil Solleder e Gustav Lettenbauer esattamente un secolo fa, il 7 agosto 1925.

© Baù-Beber-Tondini

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“Pilastro Renato”: la lunga storia di un sogno diventato realtà

Quella di “Pilastro Renato” è una lunga storia. Prende il via nel 2009, quando Nicola Tondini inizia a ragionare sulla possibilità di aprire una via nuova sulla parete Nord-Ovest del Civetta, proposito fin da subito condiviso con Alessandro Baù, che su quella parete verticale ha già aperto una via. Le opzioni prese in considerazione inizialmente sono due. All’epoca, valutando insieme le alternative, ai due alpinisti era sembrato di avere più possibilità arrampicando salire in stile tradizionale e in libera su Punta Tissi, tentando la linea che diventerà “Colonne d’Ercole”. Per via della compattezza e verticalità della roccia la sezione di parete a sinistra di Punta Civetta era sembrata infatti impossibile da affrontare senza fare uso di spit.

© Baù-Beber-Tondini

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L’idea resta così sotto forma di sogno per molti anni. Alla fine dell’estate del 2023, Tondini si ritrova alla base della Nord-Ovest. È pomeriggio, i raggi del sole illuminano di traverso la parete. All’improvviso, sotto gli occhi della guida alpina si materializza una potenziale via di salita. Baù è in zona per scattare qualche foto che servirà di supporto alla realizzazione della guida “Civetta Nord Ovest” (Idea Montagna, 2025). Alessandro osserva la parete, e anche lui riesce a intuire la via. Non resta che darsi appuntamento all’estate dell’anno seguente e tentare di trasformare finalmente il sogno in realtà.

© Baù-Beber-Tondini

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A luglio 2024 Baù e Tondini sono pronti a tentare una salita in stile alpino e senza spit. I primi otto tiri non risultano troppo impegnativi (difficoltà dal V all’VIII), il nono invece dà parecchio filo da torcere. I nostri riescono a superarlo alternandosi: la prima metà viene aperta da Tondini, la seconda da Baù. Nicola continua sul decimo tiro mentre Alessandro supera la fessura che solca l’evidente tetto dell’undicesimo. Si ritrovano a questo punto senza energia e senza possibilità di proteggersi sul tiro successivo, con la scorta di chiodi corti ridotta al minimo: non resta che fermarsi e rimandare tutto di altri dodici mesi.

© Baù-Beber-Tondini

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I due tornano nuovamente alla parete nel luglio 2025, questa volta portando rinforzi. Tra il martedì 22 e mercoledì, insieme ad Alessandro Beber, Baù e Tondini salgono velocemente i primi undici tiri e si ritrovano così di fronte al tratto di parete che li ha respinti l’anno precedente. Tondini apre la prima parte del dodicesimo tiro e Baù, dopo un volo di una decina di metri e per evitare di rischiare di sbattere sulla cengia più bassa, decide di salire tre metri in artificiale e completare la lunghezza su roccia magnifica.

© Baù-Beber-Tondini

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Un inopportuno temporale interrompe il tentativo ma la voglia di terminare l’impresa è tanta. Il più è fatto, non è necessario rinviare di nuovo tutto di un altro anno: Baù e Tondini tornano dopo pochi giorni alla base della parete. Nonostante il freddo pungente, in due giorni riescono ad aprire gli ultimi cinque tiri (di cui il tredicesimo e il sedicesimo ancora impegnativi) e finalmente raggiungono la cima.

© Baù-Beber-Tondini

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Durante la discesa dal versante orientale, gli alpinisti vengono contattati dal gestore del Rifugio Tissi, che li informa del decesso di Renato De Zordo, per quarantacinque gestore (insieme alla moglie Enza) del Rifugio Coldai, venuto a mancare nella notte, mentre bivaccavano in parete durante l’ultimo tentativo e decidono di dedicargli la nuova via, della quale resta solo da effettuare la prima libera: un nuovo sogno all’orizzonte.

© Baù-Beber-Tondini

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Gli alpinisti ringraziano per il supporto i loro sponsor:

Alessandro Baù: Montura, CAMP, SCARPA, Salice Occhiali, Eat Freedom food, Reload Climb, CAAI

Nicola Tondini: Salewa, Climbing Technology, Wild Climb, Dolomite 1897, Maxim Ropes e Verona Verticale

Alessandro Beber: Montura, LaSportiva, Mountime

© Baù-Beber-Tondini

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