L'azzurro: "Per migliorare la sicurezza servono regole semplici"
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Matteo Trentin vuole continuare a stupire. Una vita in bici e ancora tanta voglia di correre: "Adesso ho un calendario fitto per la seconda parte di stagione, ma non posso ancora rivelare i dettagli". Da quest'anno alla Tudor Pro Cycling Team: "Mi trovo bene con i compagni, squadra giovane e stiamo facendo esperienza". Ora il sogno sono le Olimpiadi, ma il 34enne è cauto: "Le convocazioni sono a fine mese, con il CT Bennati ho un ottimo rapporto".
Soddisfatto del tuo Giro D’Italia?
"Direi di sì! Anche se l’obiettivo era quello di ottenere una vittoria di tappa, devo dire che essendo una squadra giovane siamo tornati a casa con un bagaglio pieno di esperienza e la consapevolezza che possiamo competere al massimo livello".
Siamo arrivati a metà stagione, un primo bilancio?
"Per il momento sono soddisfatto al 50%. In alcune classiche di primavera sono andato bene, in altre non ero al mio meglio, quindi non vedo l’ora della seconda parte della stagione per aumentare la percentuale".
Com’è stato il passaggio alla tua nuova squadra? Come ti trovi con i compagni alla Tudor?
"È stato molto tranquillo e semplice. Sono entrato in un ambiente completamente nuovo, ma tutte le persone in squadra mi fanno sentire il benvenuto come se ne facessi parte dal primo giorno!".
Prossimi obiettivi?
"La seconda parte di stagione si sta avvicinando e ho un calendario abbastanza fitto, che non posso ancora rivelare. L’obiettivo è sicuramente ottenere risultati e andare a tutte le corse per fare del mio meglio e dare il massimo".
Testa alle Olimpiadi, che ruolo avrai? Rapporto con il CT Bennati?
"Non so ancora se sarò alle Olimpiadi, la selezione sarà a fine mese. Il mio rapporto con Bennati è molto buono, siamo stati colleghi fino a qualche anno fa e ora svolge i suoi doveri da CT".
La carta d’identità dice 34 anni, fino a che età ti vedi in bicicletta?
"Ho firmato con la Tudor Pro Cycling fino al 2026 , quindi sicuramente mi vedrete in giro a correre fino a quell’anno!".
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Come è cambiato il ciclismo negli ultimi anni?
"È cambiato molto in termini di performance, tecnologie e il livello medio del gruppo. Andiamo più veloci su tutti i terreni".
Bici sempre più veloci, cosa si può fare per migliorare la sicurezza, tema a te molto caro?
"È un tema enorme con una risposta non semplice. Penso che la prima cosa da fare sia sedersi a un tavolo per creare delle regole semplici da seguire, che vengano rispettate da tutte le parti".
Hai un prodotto Oakley al quale sei particolarmente affezionato o con cui ami correre?
"Il prodotto Oakley che amo di più è un vecchio paio di Pro M-frame che usavo quando avevo 14-15 anni. Erano troppo belli e all’avanguardia, rispetto a tutti gli altri occhiali. Ora uso gli Encoder che hanno stile e sono molto comodi, ma il modello che vorrei veramente usare sono i 13.11, troppo fighi".
Com’è il tuo rapport con Oakley e che valori ti legano al brand?
"Come dicevo, ho avuto I miei primi Oakley quando avevo 14 anni ed erano gli occhiali più belli sul mercato. È questo che mi piace del brand, non solo la qualità è eccezionale ma anche il design, che è sempre avanti rispetto a tutti gli altri - sono tutti troppo belli!".
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