Tirreno-Adriatico: vittoria di Landa dedicata a Scarponi

Trionfo in solitaria dello spagnolo, quarto Aru. Caruso torna leader della generale

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Mikel Landa ha vinto la quarta tappa (Foligno-Sarnano/Sassotetto, 219 km) della Tirreno-Adriatico, trionfando nell'arrivo in salita e precedendo Majka e George Bennet, staccati di pochi metri. Quarto posto per Fabio Aru, giunto con sei secondi di ritardo. Commovente finale di gara con lo spagnolo della Movistar che ha dedicato la vittoria di tappa a Michele Scarponi, scomparso lo scorso anno. Damiano Caruso (Team Sky) torna leader della generale.

Mikel Landa vince sull'arrivo in salita di Sassotetto, ma Damiano Caruso si riprende la maglia di leader della Tirreno-Adriatico. È quanto ha detto la quarta tappa della corsa dei Due Mari, una frazione partita da Foligno che ha mischiato le carte senza però dare certezze complete delle forze in campo, se non quella di un Landa in condizioni già "formato Giro" e di un Geraint Thomas sempre sfortunato in Italia. Partito da Foligno con la maglia azzurra sulle spalle, infatti, il britannico deve inchinarsi ad un problema meccanico a meno di un chilometro dal traguardo, arrivando con 40 secondi di distacco dalla testa della corsa. Peccato anche per Fabio Aru, con il sardo che è rientrato con il cuore sui primissimi ma che ha sbagliato la volata partendo troppo presto.

Erano quattro i Gran Premi della Montagna previsti nella tappa di oggi lunga 219 chilometri. Sin dalle prime battute sono partiti sei corridori, rimasti avanti a lungo: Jacopo Mosca (Wilier-Selle Italia), Nicola Bagioli (Nippo-Fantini), Mads Pedersen (Trek-Segafredo), Antoine Duchesne (Groupama-FDJ), Krists Neilands (Israel Cycling Academy) e Aleksandr Vlasov (Gazprom-Rusvelo). Il gruppetto è stato ripreso soltanto quando è cominciata l'ascesa finale, con Bagioli che ha rafforzato la sua leadership degli scalatori; e con Mosca, sempre più combattivo, che tiene salda la maglia arancione.

Una tappa spigolosa e per certi versi pericolosa, che ha spedito a casa uno dei protagonisti più attesi della Tirreno-Adriatico. Tom Dumoulin, vincitore dell'ultimo Giro d'Italia, che è caduto ed ha battuto il costato. L'olandese è stato costretto al ritiro. Saluta anche Giacomo Nizzolo; il velocista ha avuto problemi ad un ginocchio. La bagarre si è scatenata sulla salita finale. Landa è stato tra i primi a partire, Aru ha forse fatto il numero più bello recuperando sullo spagnolo, e su Bennet e Majka, arrivati secondi a terzi, con Aru partito troppo presto in volata e finito quarto. Regge Nibali, male Froome, ma soprattutto tiene duro Damiano Caruso, che torna in testa alla classifica. E domani sarà il giorno delle strade di Michele Scarponi, tutta la Tirreno-Adriatico sarà per lui.

Giacomo Nizzolo lascia la 53/a Tirreno-Adriatico di ciclismo. Lo comunica la squadra del velocista italiano, la Trek-Segafredo, che precisa - in un comunicato - come l'atleta sia stato costretto a doversi arrendere al cospetto di "un problema al ginocchio". "Ieri ho avuto un po' di dolore al ginocchio sinistro, oggi era sparito - spiega il diretto interessato -. Sono fiducioso che il problema possa essersi, ma non aveva senso proseguire e soffrire di più. Mi fermo anche a scopo cautelativo". Fra un settimana, infatti, Nizzolo sarà al via della Milano-Sanremo. La Trek-Segrafedo aveva già perso Koen De Kort e John Degenkolb, quest'ultimo a causa di una bronchite

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