IL LUTTO

Rebellin, parla il fratello: "Non ci volevo credere, poi ho visto la bici"

Carlo ricostruisce il pomeriggio di ieri: "Sono andato subito sul luogo dell'incidente"

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"Mi hanno chiamato per dirmi della morte di Davide, ma non ci volevo credere. Poi un volta arrivato sul luogo dell'incidente ho riconosciuto subito la bici", così Carlo Rebellin, fratello dello scomparso ciclista, ricostruisce il pomeriggio di ieri quando è stato raggiunto dalla telefonata di alcuni amici. "Ho subito provato a chiamarlo, ma non mi ha risposto. Ho chiamato i carabinieri mi hanno confermato un incidente mortale senza però darmi il nominativo". 

Rebellin conosceva bene quelle strade: "Lui viveva a Montecarlo, ma spesso era in zona per questioni di lavoro. Era la sua routine, continuava ad allenarsi perché era la sua vita e aveva altri progetti nel mondo del ciclismo. Così ha voluto il destino... Nostro padre è morto a luglio: è un anno sfortunato", la chiusura.

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