GIRO D'ITALIA

Giro d’Italia: Cerny trionfa ad Asti, Kelderman conserva la maglia rosa

Il corridore ceco della CCC prende il largo a circa 20 km dall'arrivo e taglia il traguardo in solitaria

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Josef Cerny vince la terzultima tappa del Giro d’Italia 2020. Capolavoro tattico del corridore ceco, che a 20 km dall’arrivo scatta sugli altri cinque compagni di fuga per poi arrivare da solo sul traguardo di Asti. Il gruppo maglia rosa, sempre sulle spalle di Wilko Kelderman, giunge con un ritardo di circa 11 minuti. Una diciannovesima frazione anomala dopo lo spostamento della partenza ad Abbiategrasso per le proteste di alcuni ciclisti.

Nei programmi, doveva essere la frazione più lunga di questo Giro d’Italia, ma così non è stato. Anzi: alla fine si è rivelata la più discussa. La riduzione della tappa numero 19 (pressoché dimezzata) è stata determinata dalla protesta di questa mattina da parte della maggioranza dei corridori. Invece di Morbegno, si è così partiti ad Abbiategrasso; e al posto dei 258 km previsti, se ne sono corsi solamente 124. E le polemiche, di certo, saranno destinate a proseguire anche in futuro.

Per quanto riguarda il risultato su strada, a imporsi sul traguardo di Asti è stato Josef Cerny, corridore ceco che corre per il CCC team, il quale coglie il successo più bello in carriera. Alle sue spalle ci sono il belga Victor Campenaerts (NTT) e un eccellente Jacopo Mosca (Trek-Segafredo) a completare il podio. Wilko Kelderman (Sunweb) conserva la maglia rosa, strappata ieri sullo Stelvio, e la classifica generale (rimasta invariata oggi) potrebbe essere rivoluzionata domani a Sestriere.

Dopo le polemiche della mattinata, è corsa vera in seguito allo start rimandato. A muoversi sono tre gran passisti del calibro di Simon Pellaud (Androni Giocattoli Sidermec), Victor Campenaerts (NTT) e Josef Cerny (CCC), con un lungo inseguimento da parte di undici uomini. I quattordici corridori davanti si raggruppano e il plotone prova, con la Bora-hansgrohe, a tappare il buco: la squadra di Peter Sagan tenta in tutti i modi di non lasciar spazio ai fuggitivi, ma in seguito si arrende. A circa 20 chilometri dal traguardo restano in sei: Sander Armée (Lotto Soudal), Simon Clarke (Education First), Simon Pellaud, Jacopo Mosca. Victor Campenaerts e Josef Cerny. Sfruttando un momento di indecisione, quest’ultimo riesce poco dopo a evadere in solitaria, guadagnando quella ventina di secondi sugli inseguitori, che si riveleranno poi decisivi per il successo di tappa.

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