TOUR DE FRANCE

Ciclismo, Tour de France: a Caleb Ewan la battaglia di Poitiers, delusione Elia Viviani

L'australiano beffa al fotofinish Sagan (poi retrocesso per scorrettezze), Bennett e Van Aert dopo uno sprint lunghissimo. Lontano l'azzurro

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Uno sprint lunghissimo, affollatissimo ed estremamente emozionante decide l'undicesima tappa del Tour de France, con partenza a Châtelaillon-Plage e arrivo a Poitiers. Sul boulevard del traguardo, lungo oltre un km, vince di prepotenza Caleb Ewan beffando sul fotofinish Peter Sagan (poi retrocesso per volata scorretta), Sam Bennett e Wout van Aert. Per l'australiano è il sesto successo stagionale. Solo 17° Elia Viviani, 11° Matteo Trentin.

Ci si aspettava una giornata di grazia per i velocisti, ma forse non un pomeriggio così emozionante al Tour de France. Che fossero in tanti a puntare alla gloria era stato chiaro dalle altissime velocità di punta con cui il gruppo aveva impostato gli ultimi km, dopo l'effimera fuga di Matthieu Ladagnous (arrivato a cinque minuti di vantaggio sul gruppo). Ma la Deceuninck Quick-Step è un treno ad alta velocità e l'avventura del fuggitivo si chiude dopo 124 km in solitaria. Gli ultimi 35 km si consumano quindi con una battaglia di posizione, resa ancora più difficile dalle strade sempre più strette che provocano la rottura di diversi treni. Addirittura a 5 km dal traguardo c'è un tentativo di blitz di Postlberger, subito raggiunto da Jungels e Asgreene, ma dopo l'ultimo dislivello il gruppo si ricompatta e si prepara alla vera battaglia conclusiva, nei luoghi in cui nel corso dell'intero Medioevo franchi e poi francesi avevano affrontato visigoti, mori e anche l'Inghilterra nella Guerra dei Cent'anni.

Ovvio che la Grande Boucle non possa arrivare a tanto, ma quello che si vede nell'infinito rettilineo conclusivo (circa 1,2 km di lunghezza) è uno sprint lunghissimo e combattutissimo. Che oltretutto ognuno deve correre per sé, non essendoci più treni che possano favorire gli scatenati big che si marcano l'uno con l'altro. Chi prova ad anticipare tutti è Wout van Aert, quando però mancano troppi metri al traguardo. Sulla sua stessa linea c'è Peter Sagan e tra i due c'è anche qualche spallata (con accenno di polemica a gara finita). Chi ne approfitta è Caleb Ewan, che si prende la ruota di Sam Bennett e scarta sulla sinistra giusto in tempo per il colpo di reni decisivo. I quattro chiudono spalla a spalla, con Sagan, Bennett e Van Aert in quest'ordine dietro al folletto australiano. Che arriva a sei vittorie stagionali (cinque complessive al Tour de France) in questo periodo per lui magico. Tutt'altro discorso invece per Elia Viviani, che mai riesce a trovare lo spunto giusto per giocarsi la tappa e chiude 17°. Non 18°, posizione in cui effettivamente taglia il traguardo, perché nel frattempo le sgomitate di Sagan vengono notate dalla direzione di gara e lo slovacco viene retrocesso per volata scorretta. Guadagnano dunque una posizione anche gli altri velocisti italiani, tra cui Matteo Trentin (11°) e Niccolò Bonifazio (15°), entrambi davanti a Viviani.

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