Volley,Champions: Lube ko in finale

Civitanova va ad un passo dall'impresa contro i russi, che vincono il quarto trofeo di fila

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Non basta una maestosa Lube Civitanova per negare il quarto trionfo di fila in Champions League allo Zenit Kazan. I marchigiani vanno a un passo dall'impresa, in casa dei campioni in carica, ma devono arrendersi al quinto dopo essere stati avanti due set a uno e poi 11-7 al tie-break. Alla fine vince Kazan 3-2 (29-27, 18-25, 23-25, 25-23, 17-15). Il terzo posto va a Perugia, che nella finale di consolazione supera 3-2 il Kedzierzyn-Kozle.

L'avvio della finale è punto a punto. Il primo mini-allungo è della Lube, che grazie a un muro di Stankovic su Mikhaylov si porta sull'8-6. La reazione del Kazan però è immediata: ace di Samoylenko e 8-8. La partita è tiratissima: dal 14 pari i russi piazzano il loro primo allungo e, grazie a un errore in battuta di Christenson e un bell'attacco del cubano di Polonia Leon, si portano per la prima volta avanti di due punti (14-16). La Lube però reagisce da grande squadra e con due punti consecutivi di Stankovic ritrova la parità, poi con Sokolov rimette addirittura la testa avanti (17-16). E' il momento dei break: lo Zenit ne piazza un altro e torna a +2 (17-19), ma un pallonetto di Sander e un muro di Leon riportano in parità Civitanova (19-19). Sorpassi e controsorpassi: Kazan va 19-21, ma un attacco di Kovar e poi un ace di Sokolov riportano avanti la Lube (22-21). Un muro di Cester regala il primo set point (24-23) a Civitanova, che poi ne ha un altro sul 25-24. Poi è il Kazan a passare avanti. I primi tre set point la Lube li annulla, ma sul quarto Leon piazza l'ace del 27-29.

Il secondo set parte bene per la Lube, che con un muro di Sokolov si porta sul 5-2. I marchigiani però vengono ripresi sul 10 pari per un fallo in attacco dello stesso opposto bulgaro. Un muro di Leon (11-12) regala il primo vantaggio nel parziale ai padroni di casa, ma Civitanova non demorde e con un paio di break si riporta a +2 (17-15). E' il momento della svolta, perché un'invasione dei russi vale il +3 (19-16), poi un ace di Christenson porta al +4 (21-17). Poi, dal 21-18, è una festa: attacco di Kovar, poi di Juantorena, quindi due muri spaziali di Sokolov ed è 25-18.

Il terzo parziale inizia esattamente come era finito il secondo: la Lube è "on fire" e si porta sul 3-0. Lo Zenit però si scuote e inizia a lottare su ogni pallone, ma la Lube fa altrettanto e lo fa forse con ferocia persino maggiore. Così al primo time out tecnico si arriva con i marchigiani ancora a +3 (8-5). Poi un attacco e, subito dopo, un muro di Stankovic portano la Lube sul +4 (10-6). Lo Zenit accorcia (13-11) grazie al turno di servizio del solito Leon, ma un errore in attacco di Mikhaylov e poi un muro di Stankovic regalano alla Lube il +5 (17-12). Margine che resta tale fino al 21-16, poi però Leon prende per mano i suoi e con due ace di fila riporta in scia Kazan (21-19). Civitanova però non trema, con un attacco di Sokolov si procura tre set point consecutivi, si vede annullare i primi due ma sul terzo è Stankovic, con un primo tempo, a siglare il 25-23: Lube a un set dal trionfo.

Nel quarto parziale il primo punto è dello Zenit. Poi, dopo l'1-1 di Stankovic, entra in scena Sokolov, che porta la Lube sul 3-1. I campioni uscenti però non ci stanno e con un muro di Volvich ritrovano la parità (5-5). Civitanova non ci sta e piazza un altro 3-0 (9-6), ma Kazan non molla: muro di Anderson e 9-8, poi un diagonale di Mikhaylov per il nuovo aggancio (10-10). Ma Civitanova non ne vuole sapere: ace di Juantorena (14-12), poi flash di Sander (16-13) e i marchigiani tornano a +3. L'elastico però continua: muro di Butko su Juantorena e 18 pari. E' il momento chiave: un ace fortunoso di Samoylenko vale il sorpasso russo (21-22), poi un mani e fuori di Leon dà due set point al Kazan, che al secondo tentativo chiudono, sempre con il solito Leon: 25-23 e verdetto rimandato al quinto.

Il tie break amplifica le emozioni: la Lube parte forte (5-2), ma Kazan ha sette vite e si riporta in scia (6-5). Civitanova riparte: un attacco di Sokolov vale il +3 (9-6), un errore di Anderson dà ai marchigiani il +4 (11-7). Ma è una finale infinita: Butko sembra sbagliare il servizio del 12-8, invece il check gli dà ragione: 11-9, poi altri due punti dei russi e nuovo aggancio (11-11). Il primo match point è italiano, con Sokolov (14-13), ma lo Zenit sorpassa (14-15). Il primo match point non va, ma sul 16-15 è ancora un ace di Leon a chiudere i conti. Per lo Zenit è il quarto trionfo di fila, impresa mai riuscita a nessuno in passato, mentre la Lube esce a testa altissima, ma con tanto rammarico, da una finale bella quanto amara.

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