Inter, la cessione di Kovacic per pagare Kondogbia e Miranda

L'addio del croato sistemerebbe i conti almeno per la prossima stagione. Perché con il Fair Play Finanziario non si può scherzare...

  • A
  • A
  • A

Sono ore pirotecniche sull'asse di mercato Mancini-Thohir, ma soprattutto caldissime per il conto corrente del presidente indonesiano: Milan sorpassato a suon di milioni nell'affaire Kondogbia e ingaggio nelle scorse ore di un centrale di livello internazionale come Miranda. Una combo che sposta notevolmente gli equilibri della squadra nerazzurra per la stagione 15/16, ma che, si sono chiesti in molti, potrebbe spostare in negativo anche gli equilibri di un bilancio già stressato e sanzionato dall'Uefa nelle scorse settimane. E allora abbiamo provato a fare un paio di conti sulla base delle cifre circolate, per capire se tutti i rischi siano stati calcolati dalla dirigenza nerazzurra in termini di fair play finanziario.

Prima di tutto è utile ricordare che l'Inter il prossimo anno potrà permettersi un deficit di bilancio di massimo 30 milioni di euro e già dalla stagione successiva sarà vietato ogni tipo di sforamento, pena il pagamento di 14 milioni di euro di multa “condizionale” che già è stata erogata. L'affare Kondogbia è stato certamente costoso, soprattutto per l'ingaggio monstre, ma va valutato nell'ottica di un contratto quinquennale. In termini assoluti l'operazione sui 5 anni costerà 80 milioni di euro circa, tra i 35 garantiti al Monaco e i 9 di stipendio annuo lordo. L'ammortamento del francese, cioè il suo impatto dilazionato annualmente sul bilancio, sarà di 7 milioni cui vanno aggiunti per l'appunto i 9 di ingaggio. Si può dire, con una buona approssimazione, che Kondogbia peserà ogni anno sull'esercizio dell'Inter per circa 16 milioni.

Si arriva poi al capitolo Miranda. Il giocatore arriva con una formula “morbida” per gli equilibri aziendali perché per i primi due anni costerà 3 milioni complessivi di prestito e successivamente sarà pagato un riscatto da 9,5 milioni. Il suo ingaggio dovrebbe aggirarsi sui 5,5 milioni lordi. Si può quindi ipotizzare che il suo costo per il prossimo bilancio interista si aggiri sui 7 milioni complessivi.

Tirando una prima somma si scopre che la combo Kondogbia-Miranda l'anno prossimo dovrebbe costare 23 milioni di euro circa. Probabilmente meno rispetto a quello che a prima vista si poteva ipotizzare, ma comunque una cifra che metterebbe a dura prova le casse nerazzurre, se è vero che la società aveva già previsto un rosso di 33 milioni alla fine del prossimo anno (già oltre il consentito).

E allora appare abbastanza evidente che Mancini dovrà rinunciare a un paio di pezzi pregiati per arginare l'esplosione dei conti, già penalizzati dalla mancata qualificazione in Europa League. Il nome caldo in queste ore è quello di Mateo Kovacic: giocatore che prima aveva le chiavi del centrocampo e ora potrebbe sostituirle con quelle dei libri contabili.

Una sua cessione potrebbe in un colpo solo risolvere, almeno per l'anno prossimo, lo sforzo Kondogbia-Miranda. Siamo partiti dall'offerta, pare molto verosimile, di 25 milioni del Liverpool. Kovacic è stato pagato 11 milioni due anni e mezzo fa. Ha un contratto recentemente allungato fino al 2019 e un ingaggio rialzato fino ai 4 milioni lordi. Questo recente ritocco, in caso di cessione, avrebbe l'effetto diretto di aumentare l'eventuale plusvalenza. Una mossa pianificata dai dirigenti? Un'offerta da 25 milioni garantirebbe all'Inter un surplus pesante, intorno ai 20 milioni di euro, perché secondo le stime il suo ammortamento residuo dovrebbe aggirarsi sui 5 milioni. A questi numeri, per l'anno prossimo, andrebbero aggiunti i risparmi su ingaggio e ammortamento annuo. Il totale combinato di una sua cessione è ipotizzabile che per la prossima stagione possa garantire ossigeno per 23-24 milioni di euro.

E allora l'ultimo passaggio diventa abbastanza intuitivo. L'eventuale vendita di Kovacic, da sola, per l'anno prossimo potrebbe risolvere sia il maxi acquisto di Kondogbia che l'arrivo di Miranda. E non abbiamo tenuto in considerazione il sensibile aumento dei costi determinato dal ritocco dell'ingaggio di Maurito Icardi, oppure le ultime sirene del calciomercato che danno per chiuso anche il colpo Imbula.

Thohir e i suoi uomini un calcolo simile devono averlo fatto di sicuro. Sanno perfettamente che le maglie dell'Uefa sono strettissime nei loro confronti e, anzi, inizialmente sembrava che sarebbe stata imposta da Nyon una spending review sui costi e delle limitazioni agli ammortamenti…ma al momento non sembra essercene traccia.

Esiste però un'altra via, certamente più rischiosa, ma di sicuro la preferita dai tifosi nerazzurri: fare manutenzione ordinaria alla squadra, cedere dei pezzi non fondamentali e per il resto giocarsi l'All-in e non rinunciare a Kovacic o a qualsiasi altra cessione eccellente che possa garantire un incasso analogo.

A quel punto, però, diventerebbe imperativo qualificarsi alla prossima Champions League per accaparrarsi un tesoretto stimabile in una quarantina di milioni e pagare i 7 milioni di multa Uefa che al momento sono sospesi in attesa di verifiche sui conti (sono 14 in totale). Una scommessa rischiosa, certo, ma non impossibile per chi ha dimostrato di sapersi muovere con abilità tra i tavoli verdi di Montecarlo.

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti