Il Napoli si è inceppato e non si capisce come possa uscire da questo passaggio a vuoto in cui mancano gioco, tranquillità, gol e soprattutto punti. I numeri sono onestamente preoccupanti. La prestazione contro la Fiorentina ha dato, ancora una volta, l'impressione che mancando alternative e mancando soprattutto due elementi decisivi come Insigne e Ghoulam, il Napoli sia limitato.

Mai come in questo frangente di stagione sono i numeri a fotografare alla perfezione il momento no degli uomini di Sarri: nelle prime otto partite di campionato il Napoli aveva collezionato 8 vittorie, segnando ben 26 gol e subendone 5. Dalla 9ª alla 16ª l'involuzione è stata netta (ma ciò nonostante gli azzurri restano secondi ad un punto dall'Inter): 15 punti collezionati, 5 gol subiti ma soprattutto solo 9 fatti. Ma ci sono altri dati che configurano queste ultime quattro partite del Napoli (vittoria di misura con l'Udinese, sconfitta con Juve, pareggio con Fiorentina e sconfitta con eliminazione in Champions) come uno dei momenti più delicati dell'avventura di Sarri in azzurro: era da febbraio 2010 che il Napoli non rimaneva due gare consecutive in casa in campionato senza fare gol. Ma soprattutto per la prima volta nell'era Sarri, il Napoli ha chiuso due gare consecutive di Serie A senza fare gol (ultima volta a settembre 2014).

Il primo tempo con la Fiorentina è stato indicativo: un solo tiro verso la porta avversaria, la consueta idea di gioco solitamente proposta che non ha funzionato, con una regia lenta, con difficoltà nel trovare i consueti smarcamenti e imbucate, con conclusioni a singhiozzo. Facile correlare il dato delle partite senza gol con l'assenza di Insigne, che ha saltato due partite di fila dopo due stagioni da titolare inamovibile. Inutile ricordare il solito ritornello dell'infortunio di Milik e della panchina corta, circostanza troppo evidente.

Ma c'è un giocatore che sta mancando, e che mancherà tantissimo, a questo Napoli. Si tratta di Faouzi Ghoulam, che lo scorso due novembre si è rotto il crociato. Fino a quel momento era stato non solo il miglior terzino sinistro del campionato, ma in assoluto uno dei giocatori più determinanti e decisivi di questa Serie A. La catena di sinistra di Sarri Ghoulam-Insigne era una macchina perfetta e spettacolare, foriera di gol e assist. Lo sviluppo di gioco con la Fiorentina, per la prima volta, è stato prevalentemente a destra, con Hysaj e Callejon. Ma solitamente la squadra di Sarri sviluppava l'azione offensiva sul centro sinistra, con Insigne e le sovrapposizione di Ghoulam, per poi trovare lo spagnolo sul ribaltamento di fronte. I sostituti non stanno danno risposte adeguate, o meglio: Zielinski ha segnato in Champions e contro la Fiorentina è stato il più pericoloso, ma ha caratteristiche differenti da Insigne. Mario Rui, invece, è lontano dall'essere paragonabile al terzino algerino.

In tutto questo Sarri ha la necessità di trovare delle soluzioni di gioco alternative, anche se è chiaro come sia l'impianto di gioco che la filosofia siano intoccabili, da sempre e in qualsiasi situazione: è sempre stato il grande pregio ma allo stesso tempo il piccolo limite del gioco del Napoli, sempre fedele a se stesso e incapace di darsi un vestito nuovo. Anche, e soprattutto, per mancanza di ricambi. Ora il Napoli ha la due sfide in trasferta con Torino e Crotone e quella in casa con la Samp: tre match per chiudere il girone d'andata nel quale potrà mangiare punti alle rivali (ci saranno Juve-Roma e Inter-Lazio), ma nelle quali dovrà necessariamente trovare un cambio di passo.