Milan, alla scoperta di Brocchi

Ha stregato Berlusconi con il suo credo: giocherà col 4-3-1-2

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Brocchi si nasce, campioni si diventa. Da giocatore con grande umiltà e sacrificio ha raggiunto vette altissime, ora da allenatore e con la stessa filosofia spera di raggiungere gli stessi traguardi. Ecco il nuovo tecnico del Milan che in sei anni rossoneri (dal 2001 al 2004 e dal 2006 al 2008) ha conquistato tutto: il suo palmares dice uno scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana, due Champions League, due Supercoppe Europee e un Mondiale per Club. Ora a 40 anni Cristian si trova sulla panchina della prima squadra dopo la gavetta prima con gli Allievi e poi con la Primavera (lo stesso percorso di Inzaghi). Ha imparato da Ancelotti e Prandelli. 

Con il grande lavoro svolto con le giovanili ha stregato Silvio Berlusconi grazie al suo carisma. L'idea di calcio di Brocchi è chiara e piace da sempre al patron del Milan: comandare il gioco e andare all'attacco. Dal 4-4-2 di Mihajlovic si passerà con ogni probabilità al 4-3-1-2 (modulo usato con i giovani). Honda e Bonaventura, utilissimi anche in fase di copertura, sono i candidati per il ruolo di trequartisti, Bacca là davanti, al momento con Balotelli. A centrocampo c'è il baby Locatelli in rampa di lancio che potrebbe soffiare il posto a capitan Montolivo. Brocchi conosce benissimo il talento rossonero e sa che è pronto per la Serie A.

Al primo giorno di lavoro, Brocchi ha provato questa formazione: Donnarumma; Abate, Alex, Romagnoli, Antonelli; Kucka, Montolivo, Bertolacci; Bonaventura; Balotelli, Bacca.

Milan (4-3-3): Donnarumma; Abate, Alex, Romagnoli, Antonelli: Kucka, Locatelli, Bertolacci; Honda, Bacca, Bonaventura.

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