Bonucci lancia la sfida: "E' un Milan da Champions"

Il capitano rossonero: "Abbiamo le carte in regola per raggiungere l'obiettivo. E su Gattuso vi dico..."

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Sarà perché, come dice, "vincere aiuta a vincere" o sarà perché, spiega, "ho sempre creduto nell'impossibile", ma Leonardo Bonucci, fresco finalista di Coppa Italia con il Milan e finalmente leader di una squadra che adesso funziona davvero, non ha alcuna intenzione di porsi limiti. La Champions? Perché no. Già, perché no. "Sì, questa squadra ha le carte in regola per arrivare agli obiettivi di inizio anno - dice -. Ho sempre creduto nell'impossibile, ho sempre lavorato e lottato per grandi obiettivi. A livello personale e con la squadra in cui militavo ho raggiunto traguardi importanti attraverso lavoro e sacrificio anche quando qualcuno a ottobre ci dava per spacciati. Finché la matematica lo consente questa squadra può raggiungere la Champions lottando in campionato o in Europa League".

"Ho sempre avuto fiducia in questa squadra, in questo progetto e nel mister, che nonostante la giovane età e la poca esperienza ha dimostrato grande carattere e di saper far giocare bene la squadra - dice ancora -. La dote che mi ha stupito più di tutte è la capacità di trasmettere la fame che aveva da giocatore. Ha fatto sentite importanti tutti. Per carisma, determinazione, ferocia che trasmette alla squadra mi ricorda Conte".

Per il capitano rossonero, appunto, "vincere aiuta a vincere, ma ha detto bene Gattuso: bisogna mantenere i piedi per terra, quello che è passato è passato. Guardare avanti con la convinzione di essere una squadra che può dire la sua contro tutti".

Ora il difensore e il Milan viaggiano a gonfie vele, ma nei primi tre mesi Bonucci confessa di aver pensato 'Chi me l'ha fatta fare'. "Sinceramente sì, è stato il momento in cui le prestazioni in campo non coincidevano col vero Bonucci - racconta -. La testa muove tanto, se non tutto. Poi mi sono ri-centrato, ho lavorato, ho pensato più a me stesso che a tutto il resto. Ho aumentato la fiducia in me stesso: non potevo cambiare in tre mesi quello che avevo fatto negli anni passati. Mi sono messo lì con forza interiore a credere nella scelta che avevo fatto. Ora super concentrato e motivato per essere importante per il Milan".

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