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Il fenomeno spagnolo dopo la vittoria contro Musetti: "All'inizio dell'anno era un obiettivo molto molto lontano". Lorenzo: "Voglio salire più in alto della top 5"
di Redazione© Getty Images
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Grazie alla vittoria contro Musetti, Carlos Alcaraz ha preso due piccioni con una fava: si è qualificato alle semifinali da primo del girone, ha evitato lo scontro con Jannik Sinner e ha chiuso l'anno al primo posto mondiale comunque vadano a finire le Atp Finals. Nella consueta intervista a caldo a bordo campo, il fuoriclasse spagnolo non ha nascosto la sua grande soddisfazione. "Essere numero uno al mondo è sempre un obiettivo. A essere onesti all'inizio dell'anno ho visto il numero uno molto molto lontano, era difficile pensare di poterlo raggiungere perché Jannik (Sinner, ndr) stava giocando veramente bene - ha dichiarato il numero 1 al mondo -. Poi a metà dell'anno ho iniziato a vincere e siamo stati a lungo testa a testa. Adesso questo è diventato realtà e per me, insieme al mio team, è qualcosa di unico ed eccezionale".
Eliminato l'anno scorso nella fase a gironi, Alcaraz con la semifinale ha eguagliato il suo miglior risultato raggiunto nel 2023. Il campo indoor di Torino non è la sua superficie preferita, ma Carlitos ha saputo adattarsi, ha sofferto (soprattutto contro Taylor Fritz nella seconda partita) ma alla fine ha fatto tre su tre, un risultato che blinda il suo primo posto. Per conoscere il suo rivale di sabato dovrà aspettare venerdì sera, che uscirà dalla sfida tra Alexander Zverev e Felix Auger-Aliassime.
MUSETTI: "VOGLIO SALIRE PIU' IN ALTO DELLA TOP 5"
"Onestamente devo ancora pormi degli obiettivi per il prossimo anno perché è finita mezz'ora fa la partita, però rifletteremo bene su quello che c'è da lavorare e sugli obiettivi e cercherò di puntare secondo me più in alto della top 5". A dirlo, nella conferenza stampa post partita alle Atp Finals, l'azzurro Lorenzo Musetti. "Sicuramente faceva gola il fatto di giocare per tante cose - dice a proposito del match di stasera -, un po' per passare il girone, un po' per il ranking, sicuramente per una chance di rigiocare. Quest'anno non so quanto chiuderò, dipenderà credo dal match di domani tra Jannik e Shelton. Sicuramente la parte mancata, specialmente quella sull'erba, è pesata tanto nel non poter difendere come avrei voluto la semifinale a Wimbledon, che ha influito parecchio nei punti nel ranking e sull'umore - sottolinea - . Perché venivo da un periodo bellissimo e il fatto di aver perso al primo turno in una condizione molto molto brutta, fisicamente parlando, ha influito un po' anche sull'umore e questo mi ha rallentato un po'".
Sul match con Alcaraz: "La stanchezza fisica sapevo che era difficile smaltire le battaglie degli ultimi mesi e specialmente delle ultime settimane in un giorno, specialmente perché la partita con De Minaur è stata molto stressante, anche da un lato fisico. Sapevo che oggi avrei dovuto fare un miracolo: nel secondo set sicuramente sono crollato, quello che mi ha tenuto in gioco nel primo set è il fatto che ho servito molto bene".
Intanto, è arrivata la sua rinuncia ufficiale alla Coppa Davis: "C'è molto rammarico e dispiacere".