Sinner sbarca agli Internazionali: subito bagno di folla
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Il numero 1 torna in campo a Roma dopo la squalifica di tre mesi, ma non fa promesse: "Ho in testa che avrà un avversario al giorno"
Jannik Sinner torna in campo dopo la squalifica e lo fa in casa, agli Internazionali d'Italia a Roma. Tre mesi lunghi, tre mesi senza racchetta e competizioni ufficiali per il numero 1 che in conferenza stampa ha parlato del periodo di stop e della voglia di tornare: "C'è chi mi ha scritto subito dopo la squalifica, chi si è fatto sentire e altri da cui mi aspettavo qualcosa che invece non si sono fatti sentire. Non faccio nomi, tutti ovviamente vogliono vincere e il tennis è uno sport individuale. Nessuno si è fatto sentire in particolare, tutto andrà bene e col tempo passa tutto".
E proprio sulla squalifica ha aggiunto: "Il momento più duro della sospensione è stato all'inizio. Non potevo assistere a nessun evento sportivo. Non potevo andare allo stadio per vedere una partita di calcio o seguire una corsa ciclistica dei miei amici. Ma sono stato felice di trascorrere del tempo con la mia famiglia".
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"Sinner mania? Credo di essere un ragazzo di 23 anni semplice, sono bravo a giocare a tennis e non cambio il mondo. Prendo le cose come vengono, mi piace giocare, ma nella mia testa il successo non cambia cosa sono e da dove sono partito" ha spiegato.
Sulle aspettative per il torneo in Italia ha sottolineato: "Voglio vedere a che livello sono, non sono qui per battere chiunque. L'obiettivo sarà Parigi. Ogni partita sarà difficile, intanto voglio passare il primo turno. Ho in testa che avrà un avversario al giorno, fisicamente sono riposato e mentalmente ci sono. Vediamo come partiamo. Devo dire che ho basse aspettative in questo torneo. Sono stato fermo così a lungo e non ho alcun feedback di come giocherò".
"Non abbiamo avuto fretta nei primi giorni, sono contento di come stanno andando gli allenamenti. Non è cambiato nulla rispetto al 2024, mi sento solo più libero di questa faccenda. Fuori dal campo è importante avere persone intorno a sè, ho vissuto tanti giorni con amici e famiglia e sono stato bene. È andato tutto abbastanza bene. La gestione non era facile, sono rimasto lo stesso" ha aggiunto.
E poi ha concluso: "Sono successe fuori dal campo anche cose non semplici. Anche non giocando a tennis sono una persona importante, c'è tanta attenzione intorno a me. Basta una foto per creare confusione dalla realtà. Sono contento di come abbiamo gestito la situazione. All'inizio ero confuso, poi sono andato a casa dalla mia famiglia. La mia routine è stata stravolta, ho capito cosa per me era importante. Sono le persone fuori dal campo a darmi la felicità. Vediamo ora come va questo torneo".