Il campione azzurro spiega la sua decisione: "Averla vinta già due volte ha avuto un peso"
di Redazione© IPA
Le voci di un possibile forfait si rincorrevano già da un po' di tempo e oggi è arrivata l'ufficialità: Jannik Sinner ha deciso di rinunciare alle Final Eight di Coppa Davis, in programma a Bologna dal 18 novembre. Il numero 2 al mondo ha spiegato ai microfoni di Sky Sport i motivi della sua scelta. "L'importante è partire bene nel 2026, una settimana in più di preparazione cambia - le parole del fuoriclasse azzurro -. È una scelta difficile rinunciare alle Finals, averla vinta già due volte ha avuto un suo peso".
Sinner è impegnato in questo finale di stagione a Vienna, Parigi-Bercy e alle Finals di Torino, ma è anche tempo di programmare la prossima, che inizierà con la difesa del doppio successo consecutivo agli Australian Open. Ceduta la vetta mondiale a Carlos Alcaraz dopo la sconfitta in finale agli US Open, riprendersela è di certo uno degli obiettivi del 2026.
PIETRANGELI: "SINNER? UNO SCHIAFFO ALLO SPORT ITALIANO"
"E' un grande schiaffo al mondo sportivo italiano". Così Nicola Pietrangeli, ex tennista e vincitore della Coppa Davis del '76 ha commentato il no di Sinner alla maglia azzurra per le Finals di Bologna. "Non capisco quando parla di scelta difficile, deve giocare a tennis mica fare una guerra - ha aggiunto -. Quando mi toccano la Coppa Davis smanio perché lo scopo di uno sportivo è mettere la maglia azzurra. Ma purtroppo parlo di un'altra epoca". "Spero che durante la Davis poi non vada a giocare da qualche altra parte...", ha proseguito Pietrangeli. "Oggi il mondo è troppo pieno di soldi - ha concluso -. Il cuore lo lasciano da parte…".
BERTOLUCCI: "GIUSTO CHE DECIDA JANNIK QUANDO GIOCARE"
"Penso che Sinner, essendo un libero professionista, debba programmare la sua attività e il suo percorso nel circuito come meglio crede". Così Paolo Bertolucci, vincitore della Davis nel '76 con l'Italia e poi capitano non giocatore azzurro dal '97 al 2000, ha invece commentato la decisione di Sinner di non partecipare alle finali di Davis. "Ci ha fatto vincere due volte la Davis. Il tennis non è come il calcio, non deve rendere conto a federazione o squadre - ha spiegato -. Sì è formato da solo ed è giusto che sia lui a decidere dove e quando giocare". Bertolucci ha poi concluso: "La Coppa Davis non è la manifestazione più importante, lo sono gli Slam e le Finals. La sua non è mancanza di senso di appartenenza visto che ce l'ha fatta vincere due volte".