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Djokovic e il rapporto con i campioni: "Sempre rispettato Federer e Nadal, ma mi trovavo meglio con Rafa"

Il 38enne serbo ha parlato delle difficoltà incontate a inizio carriera: "Non sono mai stato amato come loro perchè non dovevo trovarmi lì"

13 Giu 2025 - 11:45
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Novak Djokovic è l'ultimo "baluardo" della lunga del tennis mondiale che per decenni ha vissuto sulla dicotomia Federer-Nadal. Ritiratisi i due protagonisti, è rimasto in campo il cosiddetto "terzo incomodo" che sta vivendo gli ultimi scampoli di una carriera piena di successi. Destinato a vivere l'ascesa di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, il 38enne serbo ha parlato del rapporto con i due fenomeni che hanno caratterizzato la prima parte degli Anni Duemila fra complimenti e qualche colpo a sorpresa.

"Ho sempre rispettato Federer e Nadal, non ho mai detto una sola brutta parola su di loro e non lo farò mai. Li ammiravo e li ammiro ancora- ha spiegato Djokovic nel corso di un'intervista rilasciata al podcast "Failures of Champions" -. Tuttavia sono sempre andato più d'accordo con Rafa che con Roger e oggi c'è un rapporto di amicizia soprattutto con lui".

La dicotomia è però pesata soprattutto a inizio carriera per Djokovic che ha dovuto ritagliarsi uno spazio fra due giganti che hanno fatto la storia di questo sport: "Non sono mai stato amato come Federer e Nadal, perché non sarei dovuto essere lì. Ero il piccolo, il terzo arrivato, che diceva: ‘Diventerò il numero uno’. A molti questo non piaceva - ha aggiunto il fuoriclasse di Belgrado -. Mi sentivo come un bambino non voluto. Mi chiedevo perché fosse così. Mi faceva male. Pensavo che, se mi fossi comportato in modo diverso, i tifosi mi avrebbero accettato. Ma non è stato così".

Nonostante un atteggiamento decisamente più sopra le righe rispetto ai diretti avversari; Djokovic non ha mai voluto comportarsi male con Federer e Nadal, guadagnandosi il rispetto di supporters e sfidanti con grande pazienza.

"Sono un uomo con molti difetti, questo è chiaro. Ma ho sempre cercato di vivere con il cuore, con buone intenzioni, e di essere semplicemente me stesso - ha aggiunto l'ex numero 1 del mondo -. Solo perché qualcuno è il mio più grande rivale non significa che gli auguri il male, che lo odi o che voglia fargli qualcosa in campo per batterlo. Lottavamo per vincere, e vinceva il migliore. Ho sempre rispettato entrambi. Non ho mai detto una sola parola negativa su di loro, e mai lo farò. Li ho sempre ammirati, e li ammiro ancora. Ma con Nadal c’è sempre stata una sintonia migliore".

La saggezza cresciuta probabilmente con l'età ha fatto capire per Djokovic i tempi sono cambiati e il tennis è pronto a vivere una nuova epoca con Sinner e Alcaraz. Un'era che probabilmente la vedrà senza di lui: "Il tennis non finirà con noi. Alcaraz, Sinner e altri giovani stanno scrivendo pagine importanti. Vedo in loro la stessa fame e determinazione che ci ha spinti avanti per anni". 

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