Il presidente della Fitp è incontenibile dopo il successo in Coppa Davis: "Quinto Slam a Roma? Sì, ma ci deve credere anche il Governo"
di Redazione"Complimenti ai ragazzi, sono loro che vincono e complimenti ai loro staff e alle loro famiglie. Ci godiamo questo momento strepitoso. Aveva ragione Sinner, abbiamo uno squadrone, non ci dovevamo lamentare delle assenze sue e di Lorenzo (Musetti, ndr) ma dovevamo pensare a vincere con quello che avevamo, che è molto, moltissimo. I ragazzi hanno avuto un grande cuore, complimenti al capitano (Filippo Volandri, ndr) che che riesce a creare questo clima fantastico". Angelo Binaghi, presideete della Fitp, è incontenibile parlando a Rai Radiouno, dopo la conquista per la terza volta consecutiva della Coppa Davis.
Ma qual è il segreto? "Continuare a lavorare con i piedi per terra è un buon proposito, penso che nei prossimi 10 anni continueremo a toglierci grandi soddisfazioni. Sinner aveva detto due anni fa a Berrettini, allora infortunato, che l'avrebbero vinta insieme la Coppa Davis, Berrettini lo ha detto a Cobolli, sarei curioso di sapere Cobolli ora a chi lo ha detto, ma lo troverà". E ancora: "Abbiamo raso al suolo e ricostruito tutto sulla base del riconoscimento dei meriti, in campo e fuori, è semplice ma se uno lo vuole fare se ne deve fregare dell'aspetto politico. Noi facciamo solo efficienza, non facciamo clientelismo, nepotismo e non ci piace aiutare gli amici. Con questa Davis mi sono fatto un altro nemico, ad un mio caro amico non gli ho dato l'unico biglietto omaggio che mi ha chiesto. So che capirà".
Adesso la cosa difficile sarà riunire la squadra per andare da Mattarella: "E' un sogno andare dal presidente della Repubblica, da questo presidente. È il massimo della gratificazione e dell'onore che possiamo avere. Abbiamo appena finito di vincere la Coppa, ora parte il mio secondo torneo, quello di raccogliere i ragazzi e le ragazze che ora partono per le vacanze, questa è l'unica settimana di riposo prima degli allenamenti in vista della stagione australiana. Ce la metterò tutta, speriamo di farcela".
Il prossimo obiettivo, ora, è portare a Roma il quinto torneo del Grande Slam: "Assolutamente sì, l'importante è che non ci creda solo io, ci deve credere anche il governo. Il futuro delle Finals? Con Abodi c'è una lunga amicizia, c'è una condivisione totale degli obiettivi. Non abbiamo ancora affrontato il tema di dove saranno le FInals nel prossimo quadriennio. L'anno prossimo anno sicuramente giochiamo a Torino. Lo ringrazio perché ci è stato vicino ieri, era stato anche a Malaga quando abbiamo vinto la prima Davis. Lo ringrazio perché questo successo è merito suo: ha colto al volo l'occasione che io a dicembre sono riuscito a strappare ai dirigenti ITF per fare un blitz e portare all'ultimo minuto possibile la Davis in Italia per tre anni. Ce l'abbiamo fatta, Abodi l'ha presa al volo, non pensavo che sarebbe stato così deciso, è stato premiato perché questo grande successo sportivo, di pubblico e di ricchezza che lasciamo sul territorio è soprattutto suo".
Quanto alle prossime edizioni di Coppa Davis a Bologna: "Noi dobbiamo sempre migliorare. Ci sarà un palazzetto nuovo, al fianco dello stadio precario che è stato costruito all'interno della Fiera di Bologna. Avremo un vero palazzetto dello sport".