La conferma è arrivata da una sentenza emessa da Margaret Garnett, giudice di New York
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I rapporti fra giocatori e ATP potrebbe presto cambiare. A dare il via alla svolta è stata la sentenza da Margaret Garnett, giudice di New York, in merito al legame fra i principali campioni del tennis e il principale circuito mondiale.
Secondo quanto emerso dall’iter processuale citato, l’ATP ha tentato di influenzare impropriamente alcuni dei suoi giocatori di maggior rilevanza nel corso del procedimento legale intentato dalla Professional Tennis Players’ Association (PTPA), la celebre associazione fondata da Novak Djokovic. Fra i nomi di spicco coinvolti in questa situazione ci sarebbero Alexander Zverev e Ben Shelton che sarebbero stati invitati a sottoscrivere delle bozze di lettere in cui negavano di essere a conoscenza preventivamente delle intenzioni del noto sindacato.
La giudice ha parlato di azioni "potenzialmente coercitive, ingannevoli o abusive”, soprattutto da un punto di vista finanziario visto che gran parte dei guadagni sono legati proprio all'ATP. Nonostante ciò, la corte ha precisato come non sia stato imposto un divieto totale di comunicazione da parte dei gestori del circuito, pur riconoscendo il diritto dell’organizzazione di rispondere al contenzioso legale in modo legittimo. Inoltre, all’ATP è stato ordinato di conservare tutte le comunicazioni con i coinvolti in relazione alla causa, anche se non è stato imposto l’obbligo di renderle pubbliche nell’immediato.
A dispetto di quanto accaduto, l'ATP ha risposto con una nota nella quale si sottolinea come sia pronta a "prendere atto della decisione e di volersi conformare prontamente alle sue direttive", tuttavia ha ribadito la propria posizione a sostegno dei giocatori, volendo difendersi attraverso i propri canali legali.