"Ci tenevo che mi vedessero ad Arco di Trento, venerdì scorso, nell'ultima gara". Così Alex Schwazer al Corriere della Sera dopo aver marciato per l'ultima volta dopo la scadenza della squalifica per doping. "Avevo bisogno di indossare il pettorale un'ultima volta, davanti ai miei bambini. La Ida teneva il conto dei giorni sul calendario della scuola; non potevo deluderla", ha aggiunto sempre a proposito del rapporto con i suoi due figli piccoli. "Ida ha capito subito che il papa' si allenava per tornare all'Olimpiade di Parigi, dopo aver saltato Londra, Rio e Tokyo. Purtroppo non è stato possibile. Dirle che non ce la facevo per la sciatica, ecco, non me la sono sentita", ha detto ancora Schwazer. "Dall'atletica non mi ritirerò mai: ce l'ho dentro, non si può spegnere il fuoco. Sono un uomo libero: mi piacerebbe allenare atleti di altre discipline, portare esperienza e competenze in altri sport. Se l'atletica non mi vuole, spero che il ciclismo o il calcio siano più aperti", ha concluso.